Isis, bambini usati come scudi umani: le immagini in un video choc della Bbc

Isis, bambini usati come scudi umani: le immagini in un video choc della Bbc
di Federica Macagnone
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Lunedì 3 Aprile 2017, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 11:27

Bimbi usati come scudi umani dall'Isis per le strade di Mosul, in Iraq. L'ennesimo capitolo dell'orrore firmato dallo Stato Islamico è stato mostrato in un video in esclusiva della Bbc girato a bordo di un elicottero dell’esercito iracheno che sorvolava la città.
 

 


La reporter Nafiseh Kouhnavard, di origini persiane, stava raccontando dei civili intrappolati sul fronte Nord-ovest della città assediata dalle forze alleate, dove è in corso l'offensiva per la riconquista di Mosul. A quel punto, il pilota ha uno scambio di battute con il comando su una probabile fuga di alcuni militanti Isis a bordo di un camion. Al pilota dell'elicottero viene chiesto di sparare, ma subito dopo si rende conto che non può aprire il fuoco in quanto si intravede un terrorista che tiene per mano un bimbo. Poco più in là la scena si ripete con un secondo jihadista che si fa scudo con un altro piccolo innocente. «C’è una donna con loro. E c’è anche un bambino» dice un militare iracheno, mentre nelle immagini si individuano nettamente alcuni bimbi. Il pilota, quindi, si allontana dal gruppo e individua altri uomini del Califfato. Tra di loro non ci sono bambini: prende la mira e lancia un missile, colpendo l'obiettivo.


I jihadisti trascinano in combattimento con loro donne e bambini per evitare di essere presi di mira, facendo affidamento sul fatto che la presenza di civili innocenti possa dissuadere i soldati dal colpirli. «Usare esseri umani come scudi è un crimine di guerra» dicono gli autori del servizio della Bbc. All'acme della battaglia per la riconquista di Mosul, secondo l'Independent, sarebbero 400mila i civili rimasti intrappolati in città e che finiscono sotto il fuoco incrociato dei jihadisti e delle forze irachene. Solo nelle ultime settimane, tra di loro, si contano 300 vittime.


 

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