Isis, amputata la mano di un presunto ladro: sul web la sequenza dell'orrore

Isis, amputata la mano di un presunto ladro: sul web la sequenza dell'orrore
di Federica Macagnone
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Sabato 7 Marzo 2015, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 16:21

Amputazioni, fustigazioni, condanne a morte. La lista dell'orrore dell'Isis si infoltisce ogni giorno con nuovi casi: mentre a Raqqa i jihadisti hanno ucciso due presunte spie e portato un uomo in piazza per essere fustigato, a Mosul i terroristi hanno documentato ogni attimo dell'amputazione della mano di un presunto ladro.

Le immagini dell'esecuzione della sentenza sono state pubblicate sulla pagina Twitter del gruppo locale di attivisti “Raqqa Is Being Slaughtered Silently” (cioè "Raqqa viene massacrata silenziosamente") che lavora sotto copertura nella roccaforte dello Stato islamico per denunciare le atrocità firmate dai jihadisti.

Le fotografie, documenti irrinunciabili del regime del terrore, ritraggono l'esecuzione di due presunte spie di Assad alle porte di Raqqa: entrambi gli uomini sarebbero stati giudicati da un tribunale dello Stato islamico che li ha condannati alla pena di morte.

Le immagini mostrano un folto gruppo di jihadisti, vestito in tuta militare, imbracciare armi e disporsi in cerchio: al centro, in ginocchio sull'arida terra, le vittime, bendate e con i polsi legati, attendono di essere uccise.

Sullo sfondo due terroristi alzano la bandiera nera dello Stato Islamico mentre in primo piano un uomo con un passamontagna nero punta la pistola alla testa della vittima. Poi lo sparo e, infine, l'immagine agghiacciante: stesa su un cumulo di terra e appoggiata al palo, una delle vittime è stata decapitata. Quest'ultima foto choc chiude la prima sequenza dell'orrore.

A 140 chilometri da Raqqa, nella città di Deir Ezzor, un uomo sorpreso a bere vino attende di essere frustato pubblicamente: pochi combattenti assistono all'evento ma in compenso la piazza è gremita di cittadini, compresi bambini, accorsi ad assistere alla punizione. Le immagini mostrano la folla, uno jihadista che legge con un megafono i motivi della punizione e poi le frustate. Alla fine la vittima abbraccia i suoi aguzzini e il perdono è servito.

Spostandosi a 465 chilometri da Raqqa, superando il confine siriano, si approda a Mosul, altra roccaforte del terrore. Dalle sue piazze e dalle strade colme di gente assetata di sangue, arriva quello che può essere definito il dettagliato documentario di una mutilazione. A differenze dalle foto rintracciate in precedenza dagli attivisti, in questo caso la sequenza mostra istante per istante tutte le varie fasi dell'amputazione.

Un gruppo di “ladri”, tutti bendati, viene trasportato con un furgoncino bianco sul luogo dell'esecuzione. Attraverso un ago cannula applicato sulla mano viene iniettato un farmaco, mentre sull'avambraccio una benda stretta ferma il flusso sanguigno nell'intero arto. Trascinato in strada davanti a una folla di uomini e bambini accorsi per assistere all'esecuzione, un uomo viene messo a sedere, il braccio gli viene fatto allungare su un tavolo e una mannaia affonda nella carne all'altezza del polso. Attorno a lui jihadisti armati con il volto coperto coadiuvano le operazioni: tra questi è possibile riconosce l'unico terrorista a volto scoperto, Abu Ansar al-Ansari, un anziato barbuto, presente a molte esecuzioni dell'Isis. Le ultime foto mostrano la vittima contorcersi dal dolore mentre le viene fasciato il braccio, ormai privo della mano.

Tutte le immagini sono scattate ad alta qualità e sono siglate dall'Al-Hayat Media Center, il logo distintivo dell'Isis: le foto sono diventate ormai merce di scambio tra i simpatizzanti dello Stato Islamico che usano il sito arabo di file sharing Nasher per condividere le atrocità dei jihadisti.