Inghilterra, bimba di sei mesi uccisa dal pitbull di famiglia tenuto in gabbia: condannate la mamma e la nonna

Inghilterra, bimba di sei mesi uccisa dal pitbull di famiglia tenuto in gabbia: condannate la mamma e la nonna
di Federica Macagnone
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Venerdì 16 Settembre 2016, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:52

Sono trascorsi due anni da quando la piccola Molly Mae, 6 mesi, è stata sbranata dal pitbull di famiglia. Una morte evitabile per la quale, adesso, la mamma Claire Riley, 23 anni, e la nonna Susan Aucott, 56, sono chiamate a scontare la loro pena: due anni di carcere ciascuna e il divieto di possedere cani per i prossimi dieci anni. Così ha stabilito la Northampton Crown Court, in Inghilterra, chiamata a giudicare le due donne che, con un atteggiamento troppo superficiale, non avevano valutato la pericolosità di Bruiser e non gli avevano dato abbastanza amore, a tal punto da far sviluppare nell'animale una sorta di gelosia nei confronti della piccola.


Era il 3 ottobre del 2014 e Molly Mae era rimasta in custodia della nonna nella loro casa di Daventry, mentre la mamma era uscita con un gruppo di amici. Bruiser era come sempre nella sua gabbia sistemata in cucina: secondo la ricostruzione della polizia, il cane veniva portato raramente in giardino, non camminava quasi mai e trascorreva le sue giornate costretto in una cella di piccole dimensioni. Quella sera Bruiser è riuscito a fuggire e si è diretto in soggiorno dove la bambina stava dormendo: il cane l'ha attaccata facendola morire.

«Era un cane pericoloso e vietato dal Dangerous Dogs Act – ha detto il procuratore James House in aula - Non doveva essere lasciato in casa con una persona che non riusciva a controllarlo: Susan era incapace di tenerlo a bada e non è stata in grado di fermare l'attacco di Bruiser». Il cane è stato abbattuto da un veterinario che ha confermato il suo carattere violento: «Era il più aggressivo che avessi mai visto. Non era stimolato, era tenuto in gabbia e aveva sviluppato una forma di gelosia nei confronti della bambina».

Una tragedia che, come ha confermato l'accusa in aula, poteva essere evitata. «La morte di Molly Mae è stata una tragedia per tutti gli interessati – ha detto il procuratore James Allen - Purtroppo, la semplice verità è che la sua morte era evitabile: non sarebbe successo se le due persone che le stavano accanto avessero agito ragionevolmente, non permettendo a un cane così aggressivo e pericoloso di stare nella stessa casa con una bambina così vulnerabile».

Alla lettura della sentenza Claire ha singhiozzato, mentre Susan non ha mostrato alcuna emozione, affidando i suoi pensieri a poche righe consegnate al suo legale: «Non può esserci una punizione peggiore della perdita della mia preziosa nipotina e l'impatto che la sua morte ha avuto nelle nostre vite. Non vi è alcun dubbio che le cose potevano e dovevano essere fatte in modo diverso e abbiamo appreso una dura lezione.

Ma è importante, per la memoria di Molly Mae, che questa lezione non si fermi qui: ogni genitore, ogni proprietario di un cane deve prenderne nota. Non lasciate che la sua morte sia vana».

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