La famiglia, che vive a Morcambe, nella contea di Lancashire nel Nord dell’Inghilterra, è proprietaria di un famoso panificio del centro cittadino e non ha mai chiesto nessun sovvenzionamento statale per poter sfamare la numerosa prole. Ed anche se mamma Sue, 40 anni, ha detto che la notizia dell’arrivo del 19esimo bambino è stata una sorpresa, sono tutti eccitati all’idea di accogliere un altro membro nella stirpe dei Radford.
«Eravamo convinti che non ne avremmo avuti più – ha confidato Sue al quotidiano inglese The Sun -. Ma siamo stati felicissimi. È stato un bel modo di cominciare l’anno nuovo». La famiglia, diventata famosa in tutta la Gran Bretagna grazie ad una serie tv andata in onda sull’emittente Channel 4, vive in una casa con dieci camere da letto e spende in media trentamila sterline all’anno per far fronte alle esigenze dei 18 figli. A pesare maggiormente sul bilancio è l’acquisto di generi alimentari. Basti pensare che ogni giorno per la colazione servono 18 litri di latte e più di due scatole di cereali per sfamare tutti.
L’annuncio dell’ultima gravidanza di Sue è arrivata poche settimane dopo che una delle sue figlie più grandi, Sophie di 22 anni, ha partorito il suo terzo bambino, nato la sera della vigilia di Natale. Insomma, la famiglia continua a crescere a dismisura e non accenna a fermarsi. Tutto merito dell’amore di Sue e di suo marito Noel, che si sono conosciuti da bambini e non si sono mai più separati. Il figlio più anziano, Chris, ha 27 anni ed è nato che la mamma ne aveva solo 14. Nonostante la giovane età i due non hanno mai pensato di abbandonare il loro bambino, essendo stati entrambi adottati.
Lo scorso anno Sue ha anche avuto un aborto spontaneo mentre era alle 23esima settimana di gravidanza. «Anche se la nostra famiglia è numerosa – ha detto – questa perdita ha cambiato la nostra vita e il modo di guardare il mondo intorno a noi. Per questo stiamo monitorando da vicino la crescita del piccolo in arrivo. Non vediamo l’ora che nasca. Avevamo pianificato di avere tre figli, ma abbiamo amato così tanto l’esperienza di diventare genitori che non ci siamo più fermati».
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