«Ho una bomba qui con me» pare abbia detto a una hostess il 26enne Frantinus Nirigi, fra i passeggeri già ai loro posti sul jet bimotore 737 della Lion Air prossimo al decollo per la capitale indonesiana Giacarta dallo scalo di Pontiamak, sull'isola di Kalimantan.
Quella frase pronunciata ad alta voce, che poi lo sciagurato ventenne ha definito «uno scherzo», non poteva che avere un effetto e non solo perché l'Indonesia, con oltre 250 milioni di abitanti, è la nazione con la più vasta maggioranza musulmana e con una tragica incidenza di attentati dell'Isis.
Fatto sta che il terrore - scrive Telemondo - si è propagato in un istante fra i 189 passeggeri senza nemmeno dare la possibilità all'equipaggio di avviare le procedure di emergenza: i portelloni delle uscite di sicurezza sono stati aperti con le persone che hanno poi affollato le ali del 737 che si trovano a una altezza di circa 3 metri. Per rendere il salto meno pericoloso in tanti si sono fatti scivolare sulle carenature dei motori, ma ciò non ha impedito che oltre dieci passeggeri si ferissero alle caviglie e alle gambe. La situazione è stata così concitata che non c'è stato il tempo per azionare gli scivoli gonfiabili. Insomma, minuti di paura terribile.
Successivi controlli hanno poi accertato che sull'aereo non c'era traccia di eplosivi. Il 26enne è stato arrestato è rischia una pesante condanna per procurato allarme.
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