Diciotto cadaveri sono stati trovati all'interno del barcone, una volta che questo è stato rimorchiato in un porto a Samos. Non sono state ancora chiarite le cause del doppio incidente. I superstiti hanno riferito che a bordo delle due imbarcazioni - una di dieci metri, l'altra di soli due, entrambe partite dalla costa turca nelle prime ore di oggi - c'erano tra le 60 e le 65 persone. Alla ricerca di eventuali superstiti hanno partecipato imbarcazione della guardia costiera e due elicotteri, mentre una nave da crociera è rimasta nella zona per contribuire ai soccorsi.
La Grecia, nonostante la pesante crisi economica, resta uno dei punti di ingresso preferiti dai migranti che vogliono entrare nell'Unione Europea, che si imbarcano dalla Turchia o tentano di attraversare il confine di terra segnato dal fiume Evros. Quest'ultimo è però sempre meno utilizzato, visto il potenziamento del dispositivo di sorveglianza greco che dallo scorso agosto è stato rafforzato con 1.800 agenti. Questo ha spostato in larga parte i tentativi di ingresso nel paese sulle isole dell'Egeo orientale: Samos, Symi, Lesbo e Farmakonissi, in particolare. Nella zona è attiva l'operazione Poseidon Sea di Frontex, l'agenzia europea per la vigilanza sui confini dell'Ue. Dall'inizio dell'anno, 21 persone sono morte annegate nell'Egeo. Questo fine settimane la Guardia costiera ellenica ha tratto in salvo circa 250 migranti.
Non è nota la nazionalità delle persone coinvolte nell'incidente odierno, ma la maggior parte dei migranti che giungono in Grecia - molti dei quali tentano poi un successivo passaggio in Italia attraverso i porti di Patrasso e Igoumenitsa - provengono da Siria, Iraq, Afghanistan ed Eritrea.
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