Ilaria Alpi, il somalo Hassan assolto dopo 16 anni di carcere. Senza nome i veri killer

Ilaria Alpi e Hassan
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Mercoledì 19 Ottobre 2016, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 16:26
La Corte d'appello di Perugia ha assolto il somalo Hasci Omar Hassan dall'accusa di avere partecipato all'omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, a Mogadiscio nel marzo '94. La sentenza è arrivata al termine del processo di revisione. Omar Hassan si è sempre proclamato innocente. Ha scontato in carcere 16 dei 26 anni che gli erano stati inflitti. Oggi Hassan era in aula insieme alla madre di Ilaria Alpi, Luciana, che ha sempre sostenuto la sua estraneità al duplice delitto.

Hassan è stato assolto con la formula «per non avere commesso il fatto». La Corte d'appello di Perugia ha inoltre disposto la revoca di qualsiasi limitazione della libertà personale del somalo. Questi, dopo avere scontato 16 anni, era attualmente affidato ai servizi sociali. Hassan ha assistito alla lettura della sentenza e ha gioito con alcuni amici e parenti che erano con lui.

È «contenta» per Hasci Omar Hassan «che dopo quasi 16 anni di carcere è riuscito ad avere la libertà» ma la madre di Ilaria Alpi, Luciana, «è molto amareggiata e depressa» per la figlia. «Perché è come se lei e Miran Hrovatin fossero morti per il caldo che faceva a Mogadiscio» ha detto all'ANSA al termine dell'assoluzione del somalo a Perugia. «La verità non l'abbiamo e secondo me non l'avremo mai» ha ribadito Luciana Alpi. 

«Ormai - ha detto ancora Luciana Alpi - sono passati quasi 23 anni e il tempo è dalla loro. Non dalla mia parte. Ora non so cosa farò. Sono stanca e non ho più voglia di farmi prendere in giro da queste persone. Perché ci hanno riempito di bugie, di depistaggi, e non hanno combinato nulla». «Oggi mi sento male, non sto bene. Sono offesa, amareggiata. Dovrebbero avere un po' di vergogna tutti questi magistrati che si sono susseguiti nelle indagini di Ilaria ad essere a questo punto dopo 23 anni. Dopo le battaglie che abbiamo fatto mio marito e io. Dai giudici non mi aspetto niente».

La signora Alpi ha quindi evidenziato come Omar Hassan sia stato assolto «grazie a una giornalista». «Non grazie alla procura di Roma - ha aggiunto - o a un'altra ma grazie a lei. Perché se non ci fosse stata Chiara Cazzaniga (la giornalista di Chi l'ha visto che ha rintracciato e intervistato il supertestimone - ndr) probabilmente Hasci sarebbe ancora in carcere. Questo glielo dobbiamo anche perché spesso si parla male dei giornalisti e invece spesso fanno più del loro dovere».

«Questa sentenza - ha detto Luciana Alpi - è per me un piacere immenso perché noi, parlo ancora al plurale come se ci fosse mio marito, ci siamo sempre battuti per la sua innocenza. Abbiamo sempre detto che era un capro espiatorio e che lo avevano scelto apposta per darci un colpevole. Noi non avevamo bisogno di un colpevole ma vogliamo 'il colpevole', che ancora non abbiamo».

«Grazie a Dio è finita.
Ora devo cercare la mia famiglia perché sono 19 anni che non la vedo e per questo ho bisogno urgentemente dei documenti»: queste le prime parole di Hasci Omar Hassan dopo la sentenza. «Mi hanno rovinato, mi hanno sequestrato - ha sottolineato ancora il somalo al termine del processo di revisione -, però grazie a Dio, all'aiuto dei giornalisti e di questi giudici oggi sono stato liberato».
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