Caos Grecia, nelle isole le scorte di farmaci e benzina stanno per esaurirsi

Caos Grecia, nelle isole le scorte di farmaci e benzina stanno per esaurirsi
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Luglio 2015, 06:14 - Ultimo aggiornamento: 15:09
dal nostro inviato Renato Pezzini

ATENE Le code diventano ogni giorno più lunghe davanti ai bancomat, ma gli ateniesi non perdono la pazienza. Il momento è cruciale, non c'è spazio per lamentele personali. Dieci, anche venti minuti di attesa silenziosa davanti ai distributori automatici di soldi per prelevare 60 euro, sperando che domani ce ne siano ancora per prenderne altri 60. Fa il giro del mondo la foto di un anziano che, esausto dopo un'attesa inutile per riscuotere il suo brandello di pensione (massimo 120 euro), si sdraia per terra e piange.



IL MINISTRO STAR

Il ministro Varoufakis, star della sinistra oltranzista, assicura che i problemi finiranno presto, dice che martedì riapriranno le banche e tutto tornerà come prima. Chi ha delle perplessità sono proprio le banche, invece. Secondo le stime, a disposizione c'è ancora un miliardo di euro in contanti, potrebbero finire nel giro di poche ore, magari proprio durante l'apertura dei seggi per il referendum di domenica: «E non c'è nulla che ci possa assicurare che martedì gli sportelli possano riaprire» sostengono alcuni banchieri «anonimi» citati da un canale privato di Atene.



CAFFE' GHIACCIATO

Ai piedi del Partenone i bar sono affollati di turisti, e i pochi greci che ai tavolini si godono un caffè ghiacciato guardano con occhi meravigliati il cameriere che maneggia un rotolo di banconote da 20 euro. Anche perché dalla periferia della Grecia arrivano notizie allarmanti. Nelle isole e nelle città del nord sono proprio i pezzi da 20 euro a scarseggiare, e molti pensionati che sono andati nei distaccamenti del governo per ritirare il pezzo di pensione che spetta loro sono stati respinti «per mancanza di banconote di piccolo taglio».



RISCHI CONCRETI

Magari sono esagerazioni, ma la possibilità che il razionamento di denaro si prolunghi oltre il previsto secondo alcuni è concreta. C'è perfino chi paventa che il «prelievo ridotto di contanti» possa andare avanti per settimane, forse mesi. Potrebbero essere più di 60 euro al giorno, magari 100, ma il timore di dover tornare a un prolungato clima da dopoguerra comincia a serpeggiare. «Tutto dipende da come andrà il referendum» sostengono le associazioni dei commercianti. Il governo replica con tranquillità: «E' solo propaganda per far vincere il sì. Le banche hanno liquidità, facciamo passare questi giorni e ve ne accorgerete». Ad Atene in apparenza – code agli sportelli dei bancomat a parte – tutto funziona abbastanza regolarmente. I problemi sono nelle isole, specie quelle del Dodecanneso.



POCA BENZINA

Le farmacie segnalano una carenza di medicinali, gli approvvigionamenti di carburante vanno a singhiozzo. La Grecia è un Paese che esporta molto meno di ciò che importa, e parecchi fornitori stranieri stanno riducendo il flusso delle merci perché non c'è certezza sui pagamenti. Aspettano di vedere cosa accadrà dopo domenica, vogliono essere sicuri che l'accesso al denaro e ai conti bancari tornerà regolare. Chi sperava di aggirare la mancanza di contanti con gli acquisti on line ieri ha avuto una brutta sorpresa.



L'EMERGENZA

I principali siti di e-commerce (Amazon su tutti, ma non solo) ha deciso di non accettare pagamenti con carte di credito appoggiate su conti bancari greci. Anche questa è una misura provvisoria, dicono, ma il problema è sempre lo stesso: Varoufakis dice il vero quando sostiene che fra pochi giorni l'emergenza finirà in un botto?



Difficile orientarsi in giorni in cui la propaganda del sì e del no la fa da padrona. C'è chi minimizza, chi spinge sull'acceleratore dell'imminente disastro. Con la conseguenza, evidente, che il panico si sta diffondendo anche fuori dai confini ellenici. Alberghi e agenzie turistiche sostengono che le disdette di turisti stranieri che avevano prenotato vacanze in Grecia stanno lievitando. Solo nella giornata di giovedì ci sarebbero state 80 mila rinunce. E per un'economia che vive in larga parte sul turismo è un dato che fa venire i brividi.



In realtà i turisti che già sono qui non hanno l'aria di essere presi dal panico. Anzi, proprio in piazza Syntagma, mentre iniziano i comizi del fronte del no, si dilettano a fotografare i soldati che poco prima dell'arrivo di Tsipras si esibiscono nel cambio della guardia. I turisti, del resto, ai bancomat i soldi li possono prelevare senza problemi, anche se c'è chi insinua che il privilegio potrebbe durare ancora per poco.