Gran Bretagna, neonato vive solo 100 minuti ma salva la vita di un'altra persona: la storia di Teddy

Gran Bretagna, neonato vive solo 100 minuti ma salva la vita di un'altra persona: la storia di Teddy
di Federica Macagnone
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Giovedì 23 Aprile 2015, 21:28 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 19:02
Cento minuti. Pochi respiri. È durata meno di due ore la vita di Teddy Houlston, di Cardiff, nel Galles, nato con un'anencefalia, una grave malformazione al cervello che non lascia alcuna speranza.

Eppure in quei pochi istanti il piccolo Teddy è riuscito a dare un senso a quella brevissima vita regalando un sorriso, se pur amaro, ai genitori e donando una seconda possibilità a una persona di Leeds che con i suoi piccoli reni ha potuto guardare nuovamente al futuro.



Nato il 22 aprile di un anno fa, Teddy è stato il più giovane donatore di organi del Regno Unito. Adesso mamma e papà, Mike Houlston e Jess Evans, che si sono recati sulla tomba del loro piccolino per ricordare il suo compleanno, parlano del loro bambino come un piccolo eroe. «È impossibile spiegare quanto siamo orgogliosi di lui» ha detto il papà raccontando la storia della sua famiglia. Jess avrebbe dovuto partorire due gemelli ma alla 12esima settimana di gestazione una notizia inaspettata ha sconvolto le loro vite: uno dei due bambini non aveva alcuna speranza di sopravvivere perché affetto da una grave malformazione.



Teddy aveva l'anencefalia, un'anomalia rara e letale che impedisce al cervello e al cranio di svilupparsi. I bambini affetti da questa condizione o muoiono nel grembo materno o vivono solo per pochi istanti dopo la nascita. Una notizia straziante. I medici subito dopo proposero alla coppia un aborto che fu immediatamente rifiutato: «Abbiamo pensato che anche se avessimo avuto un solo momento con lui, 10 minuti o un'ora, quel tempo sarebbe stata la cosa più preziosa che ci sarebbe mai rimasta – ha detto Jess – ho continuato la gravidanza e ho deciso di donare i suoi organi». E così è stato. È stato cullato dai suoi genitori per 100 minuti prima di morire e di essere trasportato in sala operatoria per un trapianto difficile ma riuscito.



Di quei pochi istanti vissuti insieme a lui rimangono le immagini: i sorrisi stentati, le braccia che cingono quel piccolo corpicino senza speranza, gli occhi che trattengono le lacrime. Istantanee di secondi indimenticabili. «Anche se non è rimasto con noi molto a lungo e lo abbiamo messo al mondo sapendo che non c'era speranza di una vita per lui, siamo incredibilmente orgogliosi del suo eroismo – ha concluso Mike - Speriamo che la storia di Teddy ispiri altre famiglie che si trovano nella posizione di perdere un figlio».