Grace piccola guerriera: a 17 mesi sconfigge due mali incurabili e lascia l'ospedale

Grace Rosian
di Federica Macagnone
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Giovedì 19 Aprile 2018, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 11:09
Grace Rosian ce l'ha fatta. La bambina di 17 mesi nata prematura, con la sindrome di Down e una rara forma di tumore del sangue, colpita in seguito anche dalla leucemia, ha combattuto come un guerriero contro le malattie e contro il destino che l'ha perseguitata fin dai primi istanti di vita: alla fine, sovvertendo tutte le previsioni che la davano per spacciata, ha finalmente lasciato il Cleveland Clinic Children's Hospital dell'Ohio, dove ha passato gran parte della sua esistenza, ed è tornata a casa guarita.

Il calvario di Grace era cominciato nell'ottobre 2016: appena venuta alla luce, in anticipo di due mesi rispetto alla scadenza naturale, le era stata diagnosticata una malattia mieloproliferativa transitoria, una forma di leucemia che si registra esclusivamente nei bambini con la sindrome di Down e che colpisce tra il 4 e il 10% dei neonati. Un colpo durissimo per i genitori che, da quel momento in poi, hanno seguito con ansia i trattamenti di chemioterapia a cui la figlia ha dovuto sottoporsi fin dal secondo giorno di vita: un tunnel dal quale pensavano di essere usciti pochi mesi dopo, quando la bimba fu giudicata guarita e le fu permesso di tornare a casa. Non sapevano ancora che la sorte sarebbe tornata ad accanirsi su di lei. Qualche mese dopo, infatti, durante alcune visite di controllo risultò che Grace era stata colpita da una forma leucemica ancor più pericolosa, la leucemia mieloide acuta, un altro tumore del sangue e del midollo osseo per il quale i bambini nati con sindrome di Down sono a rischio più elevato: le statistiche parlano di un tasso di sopravvivenza del 26% a cinque anni.

Da quel momento in poi è cominciata una nuova battaglia ad alto rischio che, si temeva, avrebbe potuto distruggere la piccola, già provata da una serie di gravi infezioni e con la leucemia che le aveva invaso anche il fluido spinale, rendendo necessaria la somministrazione della chemio direttamente nella colonna vertebrale. Nel corso degli ultimi otto mesi, per i genitori e il fratellino di Grace, il piccolo Robert di tre anni, l'ospedale è diventato una seconda casa: sempre lì a stare accanto alla bimba, a farle sentire l'amore della famiglia, a guardare il suo sorriso che, nonostante le sofferenze e le difficoltà, non è mai scomparso dal suo volto, illuminando anche la vita di chi le stava intorno aspettando il miracolo. Una fede incrollabile che in questi giorni è stata premiata, dando anche un senso nuovo a quel sorriso: Grace, che è stata ora soprannominata "Amazing Grace", è stata dichiarata in remissione e ha ricevuto il via libera per tornare nella sua casa di Strongsville, nell'Ohio.

«Con tutto quello che ha passato, Grace è sempre stata una bambina felice - ha scritto la mamma di Grace, Valerie Revell-Rosian, in un post sul blog della Cleveland Clinic - Non penso che sia passato un solo giorno in cui non siamo riusciti a tirarle fuori un sorriso». L'annuncio che dava semaforo verde per il ritorno a casa della bimba è arrivato proprio il 21 marzo, Giornata mondiale della sindrome di Down. «Quando ho avuto la notizia che potevo portarla a casa, non riuscivo a crederci - ha detto la mamma - Adesso possiamo respirare, adesso potrò fare la mamma al 100%». Valerie ha anche aperto una pagina Facebook chiamata "Fight with Amazing Grace Rosian" (Combatti con "Amazing Grace" Rosian) per sensibilizzare la gente sui tumori pediatrici che, in base ai dati del National Cancer Institute, ricevono solo il quattro per cento dei finanziamenti per la ricerca sul cancro.
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