Gourdel, la guida alpina che amava viaggiare: trovato dai suoi rapitori tramite Facebook

Gourdel, la guida alpina che amava viaggiare: trovato dai suoi rapitori tramite Facebook
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Settembre 2014, 22:24 - Ultimo aggiornamento: 22:46

Era appassionato di foto e di viaggi nel Maghreb: Herv Gourdel, guida alpina di 55 anni, sposato con due figli, originario di Nizza, era andato in Algeria per fare trekking.

È stato "individuato" dagli jihadisti tramite la sua pagina Facebook in cui descriveva gli spostamenti e rapito nelle montagne lunedì per poi essere decapitato dagli estremisti di Jund-al-Khilafa, movimento affiliato all'Isis. Era arrivato sabato scorso in Cabilia per un trekking di un decina di giorni sul massiccio della Giurgiura che si eleva a oltre 2.000 metri. Ha parlato con suo figlio al telefono l'ultima volta domenica, assicurandolo di «star bene» e che avrebbe cominciato «una camminata di un paio di giorni» in cui sarebbe stato difficile contattarlo.

Grande esperienza di montagna, con tanti viaggi alle spalle tra Marocco, Nepal e Giordania, Gourdel creò nel 1987 un'agenzia di guide di montagna a Saint-Martin-Vèsubie, un paesino sulle Alpi-Marittime, alle porte del parco nazionale del Mercantour, e organizzava stage di fotografia nell'Atlante marocchino da una ventina d'anni. E aveva un suo sito internet dedicato agli «straordinari» paesaggi che amava fotografare.

«La montagna è una passione sopraggiunta da giovane e diventata presto divorante - si legge sul suo sito - Il diploma di guida mi ha permesso di guadagnarmi la vita lontano dagli uffici, arrampicandomi, sciando e percorrendo fiumi, parlando della montagna e trasmettendo entusiasmo e conoscenze». I suoi amici lo descrivono come una persona «buona», «curiosa», «semplice» e «piena di umanità». Tutti in paese lo conoscevano, si interessava di «cultura magrebina», era una guida «esperta» e amava percorrere «i sentieri poco battuti».

«Un uomo apprezzato da tutti sia per le sue competenze che per le sue qualità umane», ha detto il deputato delle Alpi-Marittime, Eric Ciotti, che lo conosceva personalmente. Per il sindaco di Saint-Martin-Vèsubie, Henri Giuge, «era una persona molto tenace, conosciuto per le sue competenze, un ambasciatore della montagna». E ha concluso: «Qualcuno gli ha parlato dell'Algeria lo scorso giugno, voleva andare a scoprire quel posto. Era partito per un viaggio che andava incontro alla sua passione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA