Il congresso, co-sponsorizzato da una delle principali agenzie ospedaliere pubbliche Meuhedet e l'ultra ortodosso istituto medico Yad HaRamah, si concentra sull'innovazione della ricerca riguarda la salute delle donne, riunendo insieme medici, rabbini, insegnanti ed esperti nella legge ebraica sul dialogo e la discussione.
Un portavoce della conferenza ha detto al sito d'informazione Ynet che non solo le donne erano assenti nel gruppo dei relatori e nel panel di ricerca, ma sarebbero state rigettate le richieste di partecipazione e sarebbe stato vietato l'ingresso anche solo come pubblico.
«L'esistenza di questa conferenza prova come sia importante che venga dichiarato illegale la discriminazione nei confronti delle donne – ha detto Uri Regev, il direttore generale dell'organizzazione no profit per i diritti civili e religiosi Hiddush – L'idea che il centro medico Meuhedet e l'ospedale Shaare Zedek possano tenere un evento nel quale rabbini e dottori maschi portino avanti una discussione sui problemi delle donne senza nemmeno una donna è un fenomeno surreale, incredibile da credere in un paese che si professa occidentale».
Dopo il moltiplicarsi delle proteste, che hanno raggiunto anche i titoli dei quotidiani israeliani, il centro Meuhedet ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che l'evento è stato programmato per servire la sua clientela nell'area di Gerusalemme, che include 250.000 membri ultra ortodossi fra cui i rabbini della città, con l'obiettivo di rafforzare la connessione con la comunità rabbinica e il centro ospedaliero per aprire il dialogo con i ginecologi.
Dopo essere venuti a conoscenza della conferenza aperta a soli uomini, molti dei clienti del Meuhedet hanno replicato di essere oltraggiati e che presenteranno reclami ufficiali. Cheryl Birkner Mack ha riferito al quotidiano Haaretz che è incomprensibile come una conferenza sulla salute delle donne possa avere luogo senza la presenza delle donne.