Tragedia Germanwings, il padre di Lubitz: «Non fu suicidio». I familiari delle vittime s'infuriano

Tragedia Germanwings, il padre di Lubitz: «Non fu suicidio». I familiari delle vittime s'infuriano
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 24 Marzo 2017, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 15:21
«Non fu un sucidio, mio figlio era lucido, l'aereo Germanwings non è precipitato per colpa sua». Il padre di Andreas Lubitz, il copilota con problemi psicologici che era ai comandi del volo decollato dall'aeroporto El Prat di Barcellona e che si schiantò sulle Alpi francesi, ha scelto una data particolare per raccontare la sua verità: oggi è il secondo anniversario, la tragedia in cui morirono altre 149 persone avvenne il 24 marzo 2015. Ma la conferenza stampa di Guenter Lubitz, 63 anni, svoltasi a Berlino, ha suscitato la rabbia dei familiari delle vittime. Uno degli avvocati che li rappresenta ha giudicato le teorie del padre del copilota «irresponsabili».

Secondo le indagini della procura tedesca non vi sono dubbi: l'incidente fu causato da Andreas Lubitz, 27 anni: dopo che il comandante era uscito dalla cabina per andare in bagno puntò l'Airbus 320 verso le montagne. Ogni disperato tentativo del comandante di farsi riaprire la porta si rivelò inutile. Le indagini verificarono che per molti anni Lubitz aveva sofferto di deppressione e che i suoi problemi non erano stati risolti. Fin qui i risultati delle indagini. Negli audio recuperati dagli investigatori si sentono anche le grida del comandante che con un'ascia tenta di sfondare la porta.

Il padre di Lubitz, affiancato da alcuni esperti, questa mattina ha fornito un'altra teoria: «Al tempo dell'incidente mio figlio non soffriva di depressione. L'aveva superata da sei anni, aveva ritrovato la sua forza originaria e la sua gioia di vivere. Sappiamo bene che oggi è il secondo anniversario. Non abbiamo scelto questo giorno, per ferire i parenti delle vittime. Le reazioni sarebbero state le stesse, qualsiasi giorno avessimo scelto». Ma allora cosa avrebbe causato l'incidente dell'Airbus 320? Secondo Tim Van Beveren, l'esperto che affiancava il padre, «la chiusura del cockpit era probabilmente difettosa, era già avvenuto che fosse rimasto chiuso, lasciando il
personale fuori. Io ho fornito questo elemento agli inquirenti, non è stato verificato». Questo non spiega però perché l'aereo si sia schiantato sulle Alpi, Andreas Lubitz era in grado di pilotarlo anche senza il comandante. La teoria dell'esperto e del padre del copilota è che una perdita di monossido di carbonio in cabina possa avere fatto perdere i sensi a Lubitz. «Mio figlio era una persona responsabile, aveva programmato di sposarsi e non ha lasciato alcuna lettera. No, non credo al suicidio».
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