Germania, raggiunto il picco di produzione energetica da fonte rinnovabile

Germania, raggiunto il picco di produzione energetica da fonte rinnovabile
di Antonio Bonanata
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Mercoledì 11 Maggio 2016, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 15:37
L’arrivo della bolletta della luce è sinonimo di spesa e non è mai una buona notizia. Ma in Germania gli utenti potrebbero presto essere felici di riceverla, quasi mossi dal desiderio febbrile di scoprirne l’importo: sarebbe lo Stato, infatti, a pagare i cittadini per i consumi e non il contrario. Il perché si spiega con i passi da gigante fatti da Berlino negli ultimi mesi in tema di energia pulita e fonti rinnovabili. Domenica scorsa, poi, grazie ad una felice coincidenza (era una giornata soleggiata e ventosa), è stato raggiunto - anche se per poco e non in tutto il paese - il picco della produzione da eolico e fotovoltaico, che ha potuto soddisfare l’87 per cento del consumo energetico.
La Germania è tra i paesi leader in Europa che si stanno convertendo alle fonti alternative di produzione dell'elettricità, cercando al tempo stesso di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. L’obiettivo è quello di raggiungere entro il 2050 la soddisfazione del fabbisogno nazionale tramite l’esclusivo ricorso alle rinnovabili – si legge nella bozza di un importante documento recentemente diffuso dal ministero dell’ambiente. Il paese, inoltre, coerentemente con questo piano di sviluppo, sta dismettendo un passo alla volta le sue centrali nucleari e, dal 2022, non produrrà più elettricità da questa fonte energetica.
Lo scorso anno il tasso di utilizzo delle rinnovabili ha raggiunto in media il 33 per cento. Commenta un portavoce di “Agora Energiewende”, think-tank impegnato in prima linea nel settore energetico: «Ogni anno otteniamo un dividendo sempre più grande dalle rinnovabili. Il sistema di alimentazione si adatta bene e la giornata di domenica scorsa dimostra ancora una volta che un sistema con grandi quantità di energia rinnovabile funziona bene».
Entro i prossimi mesi l’esecutivo guidato da Angela Merkel traccerà un piano su come abbattere le emissioni di Co2 fino al 95 per cento, allontanandosi dall’impiego di combustibili fossili. La bozza di documento, non ancora sottoposta alla ministra dell’ambiente Barbara Hendricks, prevede inoltre che le emissioni di anidride carbonica dal settore energetico, rispetto ai livelli toccati nel 2014, dovranno essere dimezzati nel 2030. Entro quello stesso anno, inoltre, l’energia prodotta da fonti alternative dovrebbe aumentare di circa il 75 per cento.
Il ricorso al carbone per la produzione di elettricità in Germania si assesta ancora intorno al 40 per cento, un livello troppo alto per un paese che vuole fare dell’energia pulita un motivo di vanto della propria politica ambientale. E l’Italia? Per una volta il nostro paese non occupa gli ultimi posti delle classifiche europee. Se, infatti, la Germania è il primo stato al mondo per produzione di fotovoltaico, noi siamo più bravi ad utilizzarlo: l’energia ricavata dal sole copre l’8 per cento dei consumi, seguiti da Grecia (7,4 per cento) e, appunto, Germania, con il 7,1 per cento.
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