Germania al voto, Merkel verso la riconferma con l'incognita coalizione

Germania al voto, Merkel verso la riconferma con l'incognita coalizione
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Domenica 10 Settembre 2017, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 15:12
Un voto senza grandi sorprese. Così si presenta, stando alle previsioni della vigilia, l'appuntamento del 24 settembre, quando gli elettori tedeschi saranno chiamati a rinnovare il Bundestag. Occasione in cui - suggeriscono i sondaggi - è previsto che i votanti ribadiscano la loro fiducia nei partiti dell'Unione - Cdu e Csu - affidando così ad Angela Merkel un nuovo mandato di 4 anni, il quarto, alla cancelleria. Anche l'ultimo dibattito tra la stessa Merkel e Martin Schulz, per la Spd, ha confermato l'orientamento degli elettori: interpellati, quelli che hanno assistito al dibattito hanno detto che si sono fatti convincere più dalla cancelliera che dal suo sfidante.

I prossimi anni sembrano dunque disegnarsi all'insegna della continuità, anche, osservano gli analisti, nel caso di una vittoria della Spd, che ha condiviso nell'ultimo mandato le scelte della Cdu e Csu, con cui ha governato nella Grande Coalizione. Però, fanno notare gli osservatori, bisognerà aspettare la formazione del nuovo governo, la scelta del o degli eventuali partiti partner di coalizione - dipendenti dai risultati - per avere un quadro definitivo e sapere con quale passo la Germania si muoverà, ad esempio in Europa, se starà al passo che si annuncia più deciso del presidente francese Emmanuel Macron. 

Per Mustafa Rahman, analista del gruppo Eurasia, la scelta del partito partner di coalizione determinerà la velocità e la scelta delle riforme, soprattutto nel caso in cui la poltrona di ministro delle Finanze venisse ceduta a un altro partito. Se Merkel decidesse di fare di più in Europa, «una grande coalizione con la Spd le consentirebbe di far leva sul centro con una maggioranza confortevole». Certo, resistere ad una coalizione con «maggiore coerenza ideologica» - come sarebbe quella con i liberali la Fdp - potrebbe risultarle difficile, aggiunge. Per Rahman un «riorientamento» del Meccanismo europeo di stabilità (Esm), il fondo di salvataggio dell'Unione europea, ad esempio non è da escludere. Non sono invece da attendere cambiamenti sulle richieste di Stati Uniti, Francia e Commissione Ue perché la Germania affronti il problema del suo surplus commerciale potenziando la spesa di investimento anche per sostenere la ripresa nella zona euro, anticipa il direttore del think tank Bruegel Guntram Wolff. «L'esperienza degli ultimi anni dimostra che la Germania è stata molto cauta rispetto ad una modifica dello statu quo». «Si tratta di un istinto naturale e andare oltre quella logica sarà difficile, anche se Merkel si impegnasse ad andare nella direzione di Macron». E se Schulz ha cercato di seguire lo slancio di Macron impegnandosi ad aumentare la spesa pubblica, a ben guardare - sottolinea Wolff - gli aumenti proposti non si discostano in modo significativo da quanto proposto dai cristianodemocratici.

Altro tema destinato a tornare a galla è quello del taglio del debito greco, cui si oppone con forza il ministro delle Finanze Wolfgang Schaueble: «Finora, il taglio del debito greco era un tabù, ma dopo il giorno delle elezioni e se Merkel avrà una nuova maggioranza, ci sarà una nuova discussione», afferma Hans Stein, della Friedrich Naumann Foundation for Freedom, legata alla Fdp. Ma la riforma determinante - anche all'interno dell'Unione - sarà quella relativa ai migranti: «Qualunque governo salirà al potere dopo il voto dovrà affrontare questa questione, trovare una linea su migranti, asilo, protezione dei confini esterni, strategia nei confronti del Nord Africa - sostiene - Se non si ha coraggio nell'affrontare questi temi, questi problemi non andranno via, qualunque siano le altre riforme promosse. Se il pubblico non vede soluzioni, assisteremo ad una nuova ripresa della destra e del populismo, malgrado le sconfitte subite in Olanda e Francia».

Le coalizioni teoricamente possibili sono: Grande Coalizione (nero-rossa) formata da Cdu e Spd, attualmente al governo a livello federale e a livello regionale nel Saarland.
Cdu-Fdp: cristianodemocratici e liberali. Helmut Kohl ha guidato cinque coalizioni tra i due partiti e l'ultima coalizione nero-gialla è stata guidata a livello federale da Merkel dal 2009 al 2013. Attualmente la Fdp è data intorno al 6-7%. Non ci sono attualmente coalizioni nero-gialle a livello regionale. Rosso-verde, Spd-Ecologisti sul modello di quella guidata dall'allora cancelliere Gerhard Schroeder tra il 1998 e il 2005. Ma i numeri dei sondaggi non lasciano prevedere la possibilità di formare questa squadra di governo. 
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