Birmingham, twerking in strada: 17enne musulmana minacciata di morte

Birmingham, twerking in strada: 17enne musulmana minacciata di morte
di Federica Macagnone
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Giovedì 9 Marzo 2017, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:30

Nel momento in cui si è fermata a ballare in pubblico con un amico sulle note di un artista di strada, mimando un twerking provocante davanti a una folla di passanti, non ha calcolato minimamente la portata provocatoria del suo gesto, visto che indossava l'hijab, il velo islamico. La 17enne musulmana protagonista di un video girato nel centro di Birmingham, pubblicato su Facebook e diventato rapidamente virale in rete, lo ha capito soltanto quando si è ritrovata al centro di una bufera scatenata sui social a base di attacchi, insulti e minacce di morte.

Quel balletto con un amico sulle note di un artista di strada, la ragazza lo sta pagando a caro prezzo, anche se si è scusata in un'intervista su YouTube ammettendo di aver mancato di rispetto alla propria religione. Tanti i musulmani che l'hanno insultata in maniera pesantissima, con qualcuno che si è spinto a scrivere che la ragazza dovrebbe essere uccisa «Veramente disgustoso - ha scritto un utente - ci sono persone che non capiscono il significato del velo». Tutte le critiche, infatti, ruotano proprio intorno al concetto di quanto sia irrispettoso comportarsi così quando si indossa il velo e si rappresenta l'Islam. Non sono mancati, però, quelli che hanno difeso la 17enne, sostenendo che in fondo voleva solo divertirsi e che la gente non dovrebbe giudicare. 

Dopo essere stata travolta dall'ondata di attacchi, la ragazza ha parlato in un'intervista con Ali Dawah, star musulmana di Youtube che realizza video per diffondere il messaggio dell'Islam e chiarire malintesi. In quell'occasione ha spiegato come si sia ritrovata coinvolta nella danza in strada e si è giustificata dicendo di avere problemi di salute mentale che le impediscono a volte di realizzare pienamente quello che sta facendo. Trattenendo le lacrime, ha rivelato di aver combattuto contro la depressione e di aver iniziato a praticare la sua religione solo due mesi fa. «Per tutte le ragazze che indossano l'hijab e l'abayah, mi dispiace di aver mancato di rispetto. Ora ho imparato molto dal mio errore. È diventato un fenomeno virale e io in questo momento sto solo male, voglio solo che tutti lascino perdere questa storia, non farò mai più nulla di questo genere. Mi dispiace per aver mancato di rispetto e ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutata: è Allah che deve giudicare, e alla fine della giornata sarò giudicata io per questo, non voi».

 

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