Gb, giro di vite anti-Isis: estremisti islamici schedati come i pedofili, non potranno lavorare con i bimbi

Gb, giro di vite anti-Isis: estremisti islamici schedati come i pedofili, non potranno lavorare con i bimbi
di Federica Macagnone
3 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Ottobre 2015, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 08:22
di Federica Macagnone



Gli estremisti islamici saranno trattati come pedofili e automaticamente sarà vietato loro di lavorare con i bambini: è questa una delle misure che il primo ministro britannico David Cameron si appresta a lanciare in queste ore per combattere l'estremismo islamico, quello che lui stesso ha definito «la lotta della nostra generazione».



Una strategia stringente che prevede un giro di vite per chi, sul territorio britannico, si fa giornalmente portavoce della strategia del terrore: attraverso l'istituzione di un registro, per la prima volta, i datori di lavoro saranno in grado di utilizzare i dati del Disclosure and Barring Service per verificare se un individuo è nella lista degli estremisti, compilata su informazioni fornite dalla polizia e dai tribunali. Come per i pedofili, alle persone inserite in questa lista sarà vietato lavorare con i bambini per impedire che i più piccoli vengano sottoposti “a lavaggi del cervello” come stava succedendo a Birmingham con l'operazione “cavallo di Troia”, dove gli estremisti stavano prendendo il controllo di diverse scuole frequentate da oltre 5mila studenti.



Ma questa non è l'unica misura che verrà adottata: nuovi poteri permetteranno anche ai genitori di rivolgersi alle autorità per far ritirare i passaporti dei figli under 18 se questi hanno intenzione di recarsi in Siria. Con il sistema attuale, i passaporti possono essere “confiscati” solo ai minori di 16 anni, a seguito di una richiesta all'Ufficio passaporti. Questo provvedimento è frutto della paura che si sta insinuando nel Paese dopo che tante famiglie hanno assistito inermi prima al “lavaggio del cervello” dei figli e dopo li hanno visti partiti per unirsi allo Stato Islamico: basti pensare al numero di adolescenti che hanno lasciato le loro case per partire alla volta della Siria e alle azioni antiterrorismo che recentemente in Gran Bretagna hanno portato all'arresto di 56 ragazzi under 20. La misura risulta utile anche per proteggere bimbi e ragazzi dai possibili rischi di essere trascinati dal nucleo familiare in Paesi a rischio.



La strategia, inoltre, prevederà la chiusura di luoghi di aggregazione, moschee comprese, in cui si siano infiltrati dei terroristi; un'ampliamento dei poteri dell'Ofcom (ufficio della Comunicazione) per adottare misure contro i canali Tv che trasmettono contenuti estremisti; la possibilità di bannare da internet i proseliti dei fanatici e degli estremisti. Alle società che lavorano su Internet sarà ordinato di collaborare strettamente con la polizia per rimuovere la propaganda on-line e di far maggiore ricorso alle tecnologie disponibili, come quelle che i giganti del web utilizzano per eliminare le immagini di abusi sui minori.



Cinque milioni di sterline saranno ripartiti tra i gruppi impegnati a contestare la propaganda estremista, ed è anche prevista l'ipotesi di pubblicare un giornale gestito da imam moderati.

Inoltre, nuove unità speciali saranno chiamate ad affrontare l'estremismo nelle carceri e nei college: proprio ieri è emerso che la metà dei detenuti nel carcere di massima sicurezza Whitemoor è musulmana.



Una strategia globale, quella del governo, rivolta anche a quei militanti che non propugnano la violenza, così come avviene per i razzisti, gli antisemiti e coloro che diffondono le teorie del complotto.

«Sconfiggere l'estremismo islamico sarà la lotta della nostra generazione e uno dei più grandi problemi sociali che dobbiamo superare – ha detto David Cameron durante la conferenza del partito all'inizio di questo mese - Sappiamo che l'estremismo è un sintomo; ideologia è la causa principale, ma la posta in gioco è in aumento e richiede un nuovo approccio. Così abbiamo una scelta: o decidiamo di chiudere un occhio o facciamo valere i valori della Gran Bretagna. La tolleranza passiva e l'incapacità di far integrare la comunità musulmana ha già messo in pericolo bambini del nostro Paese».



Ma la strategia ha già suscitato le prime perplessità: il ministro ombra degli Interni, Andy Burnham, sostiene David Cameron nella lotta all'estremismo, ma ha mosso i primi dubbi: «Se non sta attento, potrebbe ottenere l'effetto opposto, far esplodere il risentimento, i contrasti e suscitare il vittimismo».