La caravella portoghese deve il suo nome alla "vela", un sacchetto colmo di gas che permette all'animale di galleggiare. I suoi tentacoli hanno in media una lunghezza di dieci metri (possono arrivare fino a cinquanta) e rappresentano un pericolo per l'uomo: le sue punture, infatti, sono molto dolorose e, in casi estremi, possono risultare letali per l'uomo. L'animale di solito si trova nell'Oceano Atlantico e Pacifico nelle fasce subtropicali e tropicali, ma può sopravvivere anche al nord. Raramente si incontrano esemplari solitari: nella maggior parte dei casi, infatti, il ritrovamento di uno segnala la presenza di altri nelle vicinanze.
In Gran Bretagna ora è stato registrato un numero di esemplari che supera la media dei 1.500, così come era avvenuto nel 2009 e nel 2012, soprattutto sulle spiagge della Cornovaglia e del Dorset, del Devon, del Galles e delle coste di Milford-on-Sea nell'Hampshire. «L'ultimo avvistamento veramente grande è stato nel 2012 - ha detto il dottor Richardson dell'MCS al Telegraph - Tuttavia i numeri questa volta sono maggiori, probabilmente per una combinazione di fattori, comprese le condizioni meteorologiche estreme. Vista la pericolosità delle punture consigliamo ai surfisti di indossare mute integrali e invitiamo i genitori a fare massima attenzione, visto che la "vela" ha l'aspetto di un palloncino sgonfio».
Se si dovesse essere colpiti dai tentacoli della caravella portoghese, sarà necessario rimuovere tutti i tentacoli, sciacquando accuratamente l'area colpita con acqua di mare, e immergersi in acqua calda per alleviare il dolore. Se i sintomi fossero più gravi o se venisse colpita una parte sensibile del corpo sarà bene rivolgersi immediatamente a un dottore.
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