Gaza, Israele accetta di prolungare la tregua

(AP Photo/Adel Hana)
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Mercoledì 6 Agosto 2014, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 10:38

Israele e palestinesi avrebbero concordato di estendere l'attuale cessate il fuoco su Gaza. Lo riferiscono i media.

Più di 30 ore senza guerra: la parvenza di una vita normale nella Striscia è una riscoperta che sembra stordire rispetto ai quasi 30 giorni di combattimenti. Oggi a Gaza City le strade principali si sono riempite di gente a cui per tutto questo tempo è mancata la vita di tutti giorni. La maggior parte dei negozi hanno riaperto stamattina dopo le notizie sui progressi che sembrano in corso nei colloqui tra entrambe le parti al Cairo.

Abu Thaher, proprietario di negozio di scarpe in via Omar El Mokhtar, in pieno centro, ha tirato su la serranda solo questa mattina e dice di non stare nella pelle che la guerra sia finita. Sarà forse anche perchè in un attimo il negozio si è riempito di persone alla loro prima uscita da casa da molto tempo. Segno immancabile di una voglia di normalità è il traffico intenso non solo in centro ma anche attorno alle aree più colpite dai combattimenti: la gente vuole vedere cosa è successo vicino a loro.

Doaa Abu Abdo è una ragazza di 27 anni di Gaza City e per tutto il tempo della guerra è uscita da casa soltanto due volte. Era - racconta - terrorizzata, avvilita e piena di dolore. Quasi tutto il tempo lo ha passato a scrivere un diario. Ma ora - dice - è finalmente pronta ad uscire: vuole vedere gente e tornare il più in fretta possibile ad una vita normale.

Nella sua memoria -aggiunge - sono rimasti scolpiti gli ultimi giorni di felicità e di divertimento. A lungo ha pensato che a Gaza non ci fossero posti sicuri, ma solo luoghi meno pericolosi. Ora però sembra aver ritrovato ottimismo per il futuro. E così è uscita di casa per andare a vedere cosa è successo nel villaggio di Khuzaa, uno dei più colpiti durante la guerra. Poi - annuncia - le piacerebbe fare colazione da 'Carinòs' un ristorante del centro e sorseggiare un caffè con gli amici fumando un pò di narghilè.

Una vita normale: è quello che, girando per Gaza, la gente vuole di più. Ma per molti degli abitanti della Striscia non ci sarà felicità per lungo tempo ancora: durante la guerra hanno perso le loro case o parenti. Secondo il portavoce dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i profughi, circa 75 persone sono senza abitazione. In una situazione come questa, non ci può essere che tristezza e lo dimostra il fatto che molti dei matrimoni previsti sono stati rimandati. Per una situazione di vera normalità a Gaza ci vuole ancora molto tempo.

«Il nostro nemico è Hamas e non la popolazione civile di Gaza», ha ribadito intanto il primo ministro Benyamin Netanyahu nel suo primo discorso a tregua iniziata. «Siamo dispiaciuti profondamente per ogni singola vittima civile a Gaza, ma - ha spiegato alla stampa estera - la responsabilità è di Hamas». «Israele sta controllando da vicino il cessate il fuoco con Gaza e forze addizionali resteranno nell'area della Striscia per meglio proteggere i cittadini». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu secondo cui «la situazione è migliore e più sicura di quello che era prima dell'operazione».

Il conflitto, iniziato l'8 luglio scorso nella Striscia di Gaza è costato la vita, secondo il ministero della Sanità palestinese, a 1.875 persone, tra cui 430 bambini e 243 donne. Secondo l'Onu, il 68 per cento delle vittime palestinesi è composto da civili. Da parte israeliana, invece, sul campo sono morti 64 soldati, oltre a tre civili uccisi.

Per la seconda volta in 24 ore, una delegazione israeliana composta da tre alti responsabili ègiunta al Cairo per i negoziati indiretti su Gaza. Lo riferiscono fonti aeroportuali. La delegazione era già stata nella capitale egiziana ieri sera per una visita «di poche ore», conclusa lasciando come previsto la città in nottata. Ora viene segnalato un suo ritorno. Secondo la struttura «indiretta» dei colloqui mediati dall'Egitto, si presume che gli israeliani siano venuti al Cairo per apprendere da responsabili egiziani quale sia stata la reazione palestinese ai loro messaggi di ieri, martedì. Nella prima visita, secondo quanto si è appreso, alla delegazione israeliana erano state trasmesse le richieste per un cessate il fuoco duraturo contenute nella posizione comune inter-palestinese elaborata domenica.

Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha esortato Israele e i palestinesi ad approfittare del cessate il fuoco a Gaza e dei colloqui in Egitto per sedersi al tavolo dei negoziati di pace e discutere della «soluzione dei due Stati». «Il cessate il fuoco è ora in vigore, ci auguriamo che possa consentire alle parti di sedersi al tavolo dei negoziati non solo per discutere di una tregua duratura, ma anche delle questioni cruciali a lungo termine, sul modo come ottenere la pace», ha detto Kerry in un'intervista alla Bbc. Pur difendendo il diritto di Israele a difendersi contro Hamas, che gli Usa considerano un gruppo terroristico, Kerry ha anche detto di appoggiare la richiesta palestinese di togliere il blocco a Gaza. «Entrambe le parti devono fare una mossa su questi temi», ha detto Kerry alla Bbc». «Ovviamente, dobbiamo cominciare a rendere la vita migliore ai palestinesi».

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