Violenza senza fine a Gaza. Violenti scontri al confine, tre palestinesi uccisi e 350 feriti

Scontri a Gaza (foto d'archivio)
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Venerdì 27 Aprile 2018, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 11:33

Tre manifestanti palestinesi sono stati uccisi durante gli scontri con l'esercito israeliano lungo la barriera difensiva tra la Gaza e lo stato ebraico. I palestinesi hanno cercato di forzare in più tratti le barriere al confine, ma sono stati respinto subendo gravi perdite. Lo riferisce l'agenzia Maan che, citando il portavoce del ministero della sanità della Striscia Ashraf al-Qidra, aggiunge che i feriti hanno raggiunto il numero di almeno 350. 

Giornata da incubo. Manifestanti palestinesi hanno cominciato a radunarsi da stamani nei punti di raccolta lungo la barriera difensiva tra Gaza e lo Stato ebraico per dare inizio alla quinta Marcia del ritorno, appoggiata da Hamas. Analoghe iniziative andranno avanti, ogni venerdì, fino al 15 maggio, giorno in cui i palestinesi ricordano la Nakba, la Catastrofe della nascita dello stato di Israele.

Si è registrato «un tentativo di massa da parte di decine di facinorosi di sfondare i reticolati di confine è stato bloccato di misura al valico di Karni fra Gaza e il territorio israeliano. I facinorosi hanno cercato di abbattere i reticolati e di appiccare il fuoco, ma sono stati respinti dei militari». E' il commento del portavoce militare Jonathan Conricus, rilevando che l'incidente è avvenuto a meno di un chilometro dal villaggio israeliano più vicino.  Secondo il portavoce, i dimostranti palestinesi ammassatisi al valico di Karni «hanno lanciato ordigni esplosivi, bombe a mano, bottiglie incendiarie e pietre», cercando di appiccare il fuoco dove possibile. I soldati hanno reagito «in base alle regole di ingaggio», ha precisato il portavoce, e hanno impedito il tentativo di infiltrazione. Secondo il portavoce alle manifestazioni odierne - che avvengono nel quinto venerdì consecutivo, su iniziativa di Hamas - hanno partecipato 10 mila palestinesi, suddivisi in cinque punti di frizione lungo la linea di demarcazione con Israele. In diverse occasioni, ha aggiunto il portavoce, hanno cercato di arrecare danni alla barriera di confine, hanno dato fuoco a pneumatici e hanno lanciato verso Israele aquiloni con oggetti in fiamme, nell'intento di appiccare il fuoco ai campi agricoli vicini.

Secondo dati dell'Organizzazione per i diritti umani dell'Onu (Ocha) - che ha definito eccessivo l'uso della forza da parte di Israele - nelle quattro dimostrazioni precedenti a cui sono seguiti violenti scontri con l'esercito israeliano, sono stati uccisi 42 manifestanti e 5.511 sono rimasti feriti. Israele ha più volte ammonito, anche con volantini in arabo lanciati sulla Striscia, a non avvicinarsi alla barriera difensiva, a non tentare di danneggiarla e a non entrare nel territorio dello Stato ebraico.
 

 

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