Gaza, Oxfam: «Emergenza umanitaria, 2 ore di luce al giorno»

Gaza, Oxfam: «Emergenza umanitaria, 2 ore di luce al giorno»
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Martedì 8 Agosto 2017, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 21:38
«La popolazione di Gaza affronta oggi una crisi energetica peggiore di quella che si è verificata durante la guerra del 2014. Di conseguenza circa due milioni di persone non hanno quasi accesso a servizi essenziali, come acqua corrente e servizi igienici, e moltissimi hanno a disposizione solo due ore di luce elettrica al giorno»: questo il grido di allarme espresso oggi da Oxfam Italia nel lanciare la campagna #LightsOnGaza con cui viene chiesto che alla popolazione della Striscia sia garantita la quantità necessaria di energia elettrica.

«Senza elettricità - fa notare Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia - è impossibile ogni tentativo di ripresa: non si possono riattivare le centrali di desalinizzazione, i pescatori non possono conservare la merce e gli agricoltori non possono irrigare. Le aziende sono costrette ad operare tagli del personale. I costi economici e umanitari di questa crisi sono altissimi». Oxfam afferma che «all'origine della crisi, iniziata quattro mesi fa, vi sono tensioni che hanno portato al taglio da parte di Israele del 40 per cento dell'erogazione della elettricità per Gaza su richiesta della stessa Autorità nazionale palestinese».

Si tratta, secondo Oxfam, di una «misura illegale e punitiva contro un'intera popolazione».
Di fronte alla emergenza umanitaria, conclude la Ong, «l'Anp, le autorità che de facto controllano Gaza ed Israele devono garantire la sopravvivenza di Gaza, smettendo di usare la popolazione come merce di scambio per la risoluzione di dispute politiche».
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