moschea Al-Habash ha anche fatto appello alle famiglie di Gaza affinché «non mandino i figli alla morte».
Secondo la ricostruzione di Hamas, esponenti dei servizi di sicurezza dall'Anp si sarebbero avvalsi dell'aiuto di elementi radicali nella Striscia per condurre quei due attentati. Il loro intento - secondo Hamas - era di creare
un'atmosfera di tensione e di favorire così i tentativi da parte di Abu Mazen di recuperare un controllo completo su Gaza. Tre membri di quel gruppo rimasero uccisi nel marzo scorso in uno scontro a fuoco a Gaza con reparti dei servizi di sicurezza di Hamas. A Ramallah un portavoce dei servizi di sicurezza dell'Anp ha però replicato che queste accuse sono del tutto infondate. In seguito al fallito attentato al convoglio di Hamdallah (in cui viaggiava anche il capo dell'intelligence dell'Anp Majed Faraj, che pure rimase illeso) Abu Mazen ha ordinato un serie di sanzioni economiche nei confronti di Hamas e della striscia di Gaza. Fra queste, il congelamento degli stipendi per migliaia di dipendenti pubblici. Ripetuti tentativi di mediazione fra Hamas e Anp da parte dell'Egitto non hanno per ora dato frutti.
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