In Francia esplode il Sarkogate: soldi, intercettazioni e un giudice che tenta il suicidio

Nicolas Sarkozy
di Francesca Pierantozzi
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Martedì 11 Marzo 2014, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 15:53
Tutte le intercettazioni portano a Nicolas Sarkozy. Fino a oggi silenzioso, almeno in pubblico, sulla possibilità di un ritorno in politica per le prossime presidenziali nel 2017, l'ex presidente è ormai al centro di uno scandalo di stato: registrato a sua insaputa per anni da uno dei suoi più fidati consiglieri all'Eliseo, l'ex presidente era ascoltato e registrato, questa volta su ordine dei giudici, perfino quando parlava al telefono col suo legale. Ieri gli avvocati francesi sono insorti: petizione e lettera a Hollande firmata dal presidente dell'ordine di Parigi per denunciare pratiche che violano la sacrosanta divisione dei poteri e l'inviolabilità del rapporto tra un legale e il suo cliente.



UNO STRANO INCIDENTE

A Bordeaux, avrebbe tentato il suicidio, anche se la famiglia ha poi parlato di «un incidente», un magistrato della cassazione coinvolto nell'affaire. Ma dal governo finora nessun cedimento. La ministra della Giustizia Taubira si è limitata a un «nessun cittadino può godere dell'impunità». Ieri in tribunale, Sarkozy (con la moglie Carla) ha aperto le ostilità contro l'ex (fidatissimo) consigliere Patrick Buisson, che per anni ha registrato tutto, riunioni politiche, private, confidenze, all'Eliseo, a casa, al ristorante, con un dittafono nascosto nella tasca della giacca. Sarkozy e consorte hanno chiesto un giudizio per direttissima per ritirare da giornali e siti tutte le registrazioni, quelle già arrivate ai media e quelle che potrebbero arrivare in futuro. C'è di tutto: da ministri definiti «cretini», a Carla e Nicolas che scherzano sulle ricchezze di lei e sul fatto che, da première dame, non potrà più firmare contratti per «le creme di bellezza» come fanno sue colleghe «pure più vecchie, come Julia Roberts o Julianne Moore».



«Bugiardo, sleale, traditore» è stato definito in tribunale Buisson dall'avvocato di Sarkozy, Thierry Herzog, lo stesso che si è scoperto intercettato quando parlava col suo cliente in un altro filone dello scandalo. Sarkozy è infatti coinvolto in un'inchiesta su un presunto finanziamento della sua campagna elettorale del 2007 da parte di Gheddafi. Il giudice ha disposto d'intercettare le conversazioni tra Herzog e Sarkozy (che si conoscono da 35 anni) in realtà - è questa l'accusa degli interessati - per carpire prove in merito adun altro affaire, il dossier Liliane Bettencourt, la miliardaria erede de L'Oréal sospettata anche lei di aver finanziato in contanti parte della campagna di Sarkozy. L'avvocato dell'ex presidente è sospettato dai giudici di aver tentato di corrompere un magistrato della Cassazione, Gilbert Azibert, in cambio di informazioni sul caso Bettencourt.



Come se non bastasse, ad aumentare i capitoli del Sarkogate, ieri Azibert avrebbe tentato il suicidio a Bordeaux. L'informazione è stata poi smentita dai familiari, che hanno parlato di «un incidente» e di una «caduta dalle scale», ma confermata dal sito del settimanale “Le Point”. Sarkozy, per ora non parla.



Ieri si è concesso un bagno di folla, tanto per dimostrare che la popolarità resta intatta nonostante gli scandali.
A Nizza ha partecipato all'inaugurazione di un centro di ricerca sull'Alzeihmer assicurando di non voler «entrare in nessuna polemica». Almeno pubblicamente. Secondo il quotidiano “Le Parisien” Sarkozy si è detto «esterrefatto» quando ha saputo che le telefonate con il suo avvocato erano tutte intercettate. «Non sono metodi normali» avrebbe commentato. Per i suoi sostenitori a destra nessun dubbio: «è una manipolazione dei socialisti per metterlo fuori gioco. Hanno paura».
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