Se non avesse accettato il patteggiamento, Vanessa Ganung avrebbe rischiato l’ergastolo. Una volta scontata interamente la pena, nel 2056, verrà iscritta nel registro dei molestatori sessuali del Paese per il resto della sua vita. «Questa donna non può essere considerata una madre – ha commentato ai microfoni dell’emittente Fox il procuratore generale Mary Nan Huffman -. È stata soltanto un mezzo attraverso il quale queste due ragazze, che ora stanno recuperando l’infanzia perduta, sono arrivate sulla terra. Nulla di più. Non può essere che definita un mostro per quello che ha fatto».
Secondo le autorità, a dare l’allarme sui crimini commessi dalla donna è stato un parente delle ragazze, che scoprì uno strano video sul telefono della madre e subito allertò la polizia. Le due bambine vivono ora con la famiglia in un comune del Wisconsin e stanno bene. Il legale della Ganung ha dichiarato che la sua assistita è sopraffatta dal rimorso. Durante il processo a suo carico, pare che la mamma mostro abbia raccontato di aver subito da piccola delle molestie, non specificando da parte di chi, che sarebbero la causa dei suoi comportamenti deplorevoli nei confronti delle figlie.
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