Ebola, nuova vittima in Sierra Leone: notizia shock a poche ore dall’annuncio dell’Oms della fine dell’epidemia

Ebola, nuova vittima in Sierra Leone: notizia shock a poche ore dall’annuncio dell’Oms della fine dell’epidemia
di Ida Artiaco
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Venerdì 15 Gennaio 2016, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 13:33
L’Ebola è tornata a colpire in Africa. Una persona, risultata positiva al virus, è morta ieri in Sierra Leone. La notizia arriva poche ore dopo che l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva dichiarato il versante occidentale del Continente africano completamente libero dalla patologia, che dal 2013 a oggi ha ucciso quasi 12mila persone, la maggior parte delle quali proprio in Sierra Leone, Guinea e Liberia.

Il decesso è stato comunicato dal portavoce del governo di Freetown nella notte. Secondo alcune indiscrezioni, si tratterebbe di una donna residente nella città di Magburaka, nel distretto di Tonkolili, vicino al confine con la Guinea. Probabilmente la vittima sarebbe morta già qualche giorno fa, ma le autorità ne hanno dato comunicazione solo nelle ultime ore. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha riferito che, nonostante i paesi interessati siano stati dichiarati ormai fuori pericolo per quanto riguarda la trasmissione del virus, ci potrebbero ancora essere dei casi di contagio nel corso del 2016, ma c’è da aspettarsi un calo graduale.

Lo stesso avvertimento è stato fatto dagli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità. «Il lavoro non è finito. Dobbiamo continuare a rimanere vigili - hanno spiegato -. Questi paesi restano ad alto rischio di ulteriori piccoli focolai di Ebola, perché il virus può rimanere nello sperma di un piccolo numero di sopravvissuti maschi per un periodo di tempo fino ad un anno», e in rari casi, può essere trasmessa al partner.

La Sierra Leone era stata dichiarata libera dell’Ebola lo scorso 7 novembre e soltanto ieri l’Oms aveva certificato la fine dell’epidemia in Liberia e di conseguenza nell’intera regione. Il primo caso risale al dicembre del 2013 in un villaggio della Guinea del Sud. Da qui il virus si diffuse rapidamente nei territori vicini, e successivamente anche in Nigeria e Mali. Anche i Paesi occidentali sono stati colpiti, tra cui Italia, Spagna e Stati Uniti. Delle quasi 29mila persone contagiate ne sono morte meno della metà.

Ma la tragedia più grande è quella che riguarda i bambini. Secondo dati dell’Unicef, più di 22mila minori hanno perso almeno un genitore a causa del virus in Africa. La maggior parte di loro sono stati accolti da altre famiglie della comunità o sono stati abbandonati al proprio destino. La notizia del nuovo decesso rimette tutti gli sforzi compiuti finora in discussione.
 
 
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