È stata la Sierre Leone il primo paese ad essere dichiarato “virus free” ufficialmente a novembre. In totale, si sono registrati 28.660 casi di persone con questa patologia in tutto il mondo. In Guinea, ce ne sono stati 3800, con numerosi danni sia all’economia che al settore sanitario e quello dell’istruzione locali, venendo considerato come l’epicentro dell’epidemia. Secondo funzionari del centro di coordinamento per la lotta contro l’Ebola, a causa della malattia sono stati più di seimila i bambini rimasti orfani.
Il primo contagio si era verificato a Gueckedou, proprio in Guinea, su un bambino di due anni che verosimilmente era entrato in contatto con un pipistrello infetto. Il virus si è poi rapidamente diffuso nei due paesi confinanti della Libera e della Sierra Leone, e in altri sette stati. Da questo momento in poi, però, inizia un periodo di sorveglianza speciale di 90 giorni. Soddisfazione è stata dichiarata non solo dagli abitanti e dalle autorità locali, ma anche dagli esperti dell’Oms. «Dobbiamo rendere omaggio al governo della Guinea, che nelle avversità ha mostrato una straordinaria leadership nel combattere l’epidemia».
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