Ebola, l'Arabia Saudita sospende i visti a chi viene dai Paesi colpiti dal virus

Ebola, l'Arabia Saudita sospende i visti a chi viene dai Paesi colpiti dal virus
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Lunedì 1 Settembre 2014, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 18:19

Resta massima l'allerta in Africa, e non solo, per l'espandersi dell'epidemia di Ebola, tanto che oggi l'Arabia Saudita ha annunciato la sospensione della concessione di visti per lavoro ai cittadini provenienti dai Paesi colpiti dal virus.

Falso allarme, invece, in Svezia, dove i test hanno rivelato che non è affetto da Ebola il cittadino ricoverato ieri a Stoccolma con sintomi sospetti. Il paziente sotto controllo in Svezia, un uomo, era stato ricoverato al rientro dall'Africa, presentando alcuni sintomi caratteristici della patologia.

I test finora eseguiti, hanno però annunciato oggi le autorità sanitarie svedesi, «non mostrano alcun elemento indicante che l'uomo possa essere stato contagiato da Ebola».

Per timore del diffondersi dell'epidemia, intanto, L'Arabia Saudita ha sospeso la concessione di visti per motivi di lavoro ai cittadini di Liberia, Guinea e Sierra Leone, Paesi colpiti da Ebola.

Il ministero del Lavoro saudita ha specificato di avere sospeso le assunzioni di cittadini provenienti dai tre Stati dell'Africa occidentale in cui si è diffusa la febbre emorragica, escludendo però la Nigeria, Paese dove «tutti i casi registrati provenivano dall'estero».

Proprio nei Paesi africani maggiormente colpiti resta però forte il bisogno di ulteriori aiuti, anche rispetto alla disponibilità di equipe mediche in loco. Necessità cui sta cercando di rispondere l'Organizzazione mondiale della Sanità, che ha inviato una squadra di 14 medici e operatori sanitari ugandesi, con ampia esperienza nel gestire le epidemie di Ebola, in Liberia, al JFK Hospital di Monrovia, per offrire supporto medico.

Come spiega l'Oms dal suo sito, il team ugandese ha affrontato molti casi di questa malattia dal 2000, e ora sta cercando di aiutare i colleghi liberiani a mantenere le misure di controllo dell'infezione.

La situazione è strettamente monitorata anche in Europa, dove sono in calendario vari incontri internazionali a breve scadenza per fare il punto rispetto all'epidemia: il 15 settembre si terrà la riunione regionale dell'Oms ed il 22 settembre, a Milano, è prevista la riunione informale dei ministri della Salute europei proprio con l'obiettivo di coordinare gli interventi in favore dei paesi dell'Africa occidentale.

Il virus - contro il quale al momento non esiste alcun trattamento, anche se partiranno a breve in Usa i test sull'uomo di un vaccino sperimentale messo a punto dall'azienda farmaceutica Glaxo-Smithkline - ha fatto ad oggi 1.552 morti su 3.069 casi confermati: 694 in Liberia, 430 in Guinea, 422 in Sierra Leone e 6 in Nigeria, secondo l'ultimo bilancio dell'Organizzazione mondiale della sanità dello scorso 26 agosto. Un primo caso è stato è stato inoltre confermato in Senegal la scorsa settimana.

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