Francia, bloccata la tournée del comico antisemita. Hollande ai prefetti: «Siate inflessibili»

Dieudonne
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Martedì 7 Gennaio 2014, 21:10 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 08:28

​Un muro di no contro lo spettacolo Le Mur, di Dieudonn, comico antisemita, inventore della quenelle, il saluto nazista alla rovescia che scandalizza la Francia. L'attore non potrà andare in scena né giovedì a Nantes, per la prima, né in molte date successive ma ha annunciato il contrattacco. Porterà in tribunale anche Manuel Valls, il ministro dell'Interno che gli ha dichiarato guerra. Nantes, poi Tours, presto Orleans e Bordeaux: una dopo l'altra, le città della Francia si allineano alla richiesta di Valls ai prefetti di dire no a Dieudonnè, con l'avallo del presidente della repubblica, Francois Hollande. Il quale ha chiesto oggi ai prefetti di essere «vigili e inflessibili».

Allo Zenith di Nantes, dove erano stati venduti 5.200 biglietti sui 6.000 disponibili, Dieudonnè non si esibirà: così stabilisce la circolare del prefetto Christian de Lavernèe, che esprime il suo rammarico spiegando di aver agito in nome di «imperativi molto superiori alle comodità di noi tutti». Annullata anche la manifestazione di protesta convocata a Nantes dalla famiglia dei «cacciatori di nazisti» Beate e Serge Klarsfeld, e dal figlio avvocato Arno per chiedere l'annullamento dello spettacolo. Dopo Nantes, è toccato al sindaco di Tours - dove Dieudonnè M'bala M'bala avrebbe dovuto esibirsi venerdì per la seconda tappa del tour - annunciare il divieto, parlando di «manifestazioni di carattere ignobile, attentato alla dignità umana».

Dopo Alain Juppè, sindaco di Bordeaux, il primo a vietare lo show nella sua città, è toccato anche al primo cittadino di Orleans porre il veto, ma molti altri sindaci di città toccate dal tour - con date previste fino a giugno - si apprestano a seguire la stessa strada.

Contro questa offensiva che lo mette con le spalle al muro, il comico ha dato ordine ai suoi legali di agire «immediatamente» contro tutti i divieti, ricordando che in una quindicina di casi negli ultimi anni gli avvocati sono riusciti a far annullare i provvedimenti in nome della libertà d'espressione. Nel mirino del comico di origine africana, accusato non soltanto di non aver pagato le salate multe a suo carico negli ultimi anni ma di aver riciclato 400.000 euro di guadagni spedendoli in Camerun, c'è soprattutto il ministro dell'Interno Manuel Valls. Secondo lui - molto semplicemente - gli spettacoli del comico «non hanno nulla della creazione artistica» ma sono soltanto «riunioni politiche in cui Dieudonnè rovescia tutto il suo odio contro gli ebrei». Gli avvocati dell'attore hanno annunciato che ricorreranno alla Corte di Giustizia della Repubblica, il tribunale dei ministri, contro Valls, anche se finora non hanno precisato sulla base di quali accuse. La Lega dei diritti dell'uomo, intanto, ha messo in guardia contro i «divieti preventivi», che potrebbero «far nascere attorno a Dieudonnè un'ondata di solidarietà in reazione, da parte di chi si considera in qualche modo oppresso»

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