Tutto ha avuto inizio nel luglio dello scorso anno, quando Louise ha portato suo figlio Reuben all'ospedale di Ipswich per un incidente domestico. Pochi giorni dopo, una seconda visita: il bambino aveva una forte febbre e mal di gola. I medici hanno diagnosticato una tonsillite, che hanno cominciato a curare con degli antibiotici: solo un giorno più tardi, il piccolo stava combattendo con la morte. Solo in un secondo momento, infatti, i medici hanno capito di trovarsi di fronte ad una sindrome sa choc tossico, un'infezione causata dai batteri penetrati nella ferita che il bambino si era procurato in casa.
Per salvare la vita di Reuben i medici sono stati costretti ad amputare entrambe le gambe sotto al ginocchio e sette dita delle mani. L'ospedale ha ammesso che le amputazioni avrebbero potuto essere evitate se solo la diagnosi iniziale fosse stata corretta e l'infezione curata con tempestività.
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