De Blasio sindaco, la svolta di New York: più tasse per i ricchi

Bill De Blasio
di Anna Guaita
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Giovedì 7 Novembre 2013, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 11:13

Il giorno dopo la tornata elettorale di marted, il panorama politico americano offre alcune smaglianti novit e apre la porta alle presidenziali del 2016. A New York, mentre Michael Bloomberg lascia la poltrona di sindaco che ha occupato per dodici anni, gli succede una persona che non poteva essere più diversa: Bill De Blasio, un 52enne che ha ricoperto il ruolo di difensore civico della città, è l'opposto ideogicamente e umanamente. Ha ringraziato in italiano, per sottolineare le sue origini, e ha affermato: «Nessuno resterà indietro».

De Blasio è un liberal con forti istanze egalitarie, sposato a una donna di colore con due figli bi-razziali, sembra una versione bianca di Barack Obama. Arriva a guidare la città dopo una vittoria travolgente contro il rivale repubblicano, Joseph Lhota, e promette grandi cambiamenti. Al di là del Fiume Hudson, nel confinante New Jersey, una vittoria non meno travolgente è stata quella del governatore repubblicano Chris Christie, che ha ottenuto il voto anche di una bella fetta di democratici, grazie alle sue posizioni moderate: Christie vuole candidarsi alle presidenziali, e questo successo trasversale è un biglietto da visita che il partito repubblicano dovrebbe accogliere entusiasta, se non fosse che la base è ancora strettamente legata all'ala destra del Tea Party e non sopporta il governatore troppo moderato.

I SUCCESSI

Sono queste le due storie elettorali che hanno ieri occupato le prime pagine: De Blasio e Christie sono personaggi di statura gigantesca, che hanno monopolizzato sia l'attenzione del Paese che quella internazionale. Ma nella Virginia si è registrata una vittoria che ha anch'essa interessanti possibili ricadute politiche presidenziali: in quello Stato che vanta una forte tradizione conservatrice, il candidato democratico Terry McAuliffe ha avuto la meglio sul repubblicano Ken Cuccinelli. È stata una vittoria risicata, ma McAuliffe aveva dalla sua parte il sostegno caloroso dei Clinton, di cui è collaboratore e alleato politico da lungo tempo. Ora che è insediato in uno degli Stati cruciali nella corsa presidenziale, tutti scommettono che McAuliffe diventerà il trampolino di lancio della candidatura di Hillary nel 2916.

Insomma, per una tornata elettorale che presentava poche gare di importanza nazionale, quella di martedì si è rivelata ben più carica di pathos e possibili futuri sviluppi. Intanto vediamo la più grande città d'America cambiare marcia: De Blasio promette riforme sociali come non se ne vedevano da tempo. Ad esempio chiede una nuova tassa per istituire asili nido gratuiti in tutti e cinque i rioni cittadini. Nominerà un nuovo capo della polizia e chiederà di smettere con la controversa politica dello «stop and frisk», con cui finora i poliziotti hanno potuto fermare ragazzi «sospetti», immancabilmente neri o latino-americani, e perquisirli. Promette anche di ricompattare una città che è diventata «due città», con i ricchi oramai dominanti e tutti gli altri spinti fuori dai costi elevatissimi delle case e dei servizi. Si scontrerà presto con la realtà di una città dove «ci sono forti e radicati interessi, che faranno di tutto per ostacolarlo», come spiega al Messaggero l'opinionista del New York Times, Gail Collins. E molto probabilmente una parte dei suoi programmi si perderà per strada, proprio come è successo a Barack Obama.

OBAMA

Ma il parallelo con il presidente, non è solo politico: la famiglia De Blasio porta una ventata nuova a City Hall. Il figlio Dante, con i capelli afro alla maniera del «black power» anni Settanta, la figlia Chiara, con i fiori nei capelli come gli hippy anni Sessanta, e la moglie Chirlane, poetessa con un passato da lesbica e un appassionato impegno sociale, sono tutti insieme il ritratto di una metropoli cosmopolita, liberal e tollerante, che in loro si riflette.

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