Datagate, spiati 35 leader mondiali. La Ue: risposta forte agli Stati Uniti

Datagate, spiati 35 leader mondiali. La Ue: risposta forte agli Stati Uniti
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Giovedì 24 Ottobre 2013, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 11:56

La Nsa ha spiato le conversazioni telefoniche di 35 leader politici e militari mondiali dopo aver ricevuto le utenze da intercettare da parte di responsabili governativi Usa. Lo scrive il Guardian, pubblicando un memo riservato dall'archivio di Edward Snowden. Nel documento non si citano i nomi dei 35 leader. «Spiare non è accettabile, tra alleati ci vuole fiducia». Angela Merkel è furiosa al suo arrivo al vertice Ue in programma oggi e domani a Bruxelles. Un summit in cui lo scandalo Datagate è diventato centrale con l'America nella bufera e i 28 Paesi membri, Italia compresa (anche il Belpaese sarebbe stato spiato), che esigono spiegazioni.

Merkel furiosa. «Non è solo un problema che riguarda me, ma tutti i cittadini», ha detto la Merkel riferendosi alle indiscrezioni (smentite dagli Usa) secondo cui anche il suo telefono sarebbe stato sotto ascolto.

Un concetto che la cancelliera ha detto di aver chiarito durante la conversazione con il presidente Obama. Il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, intanto ha convocato l'ambasciatore americano in Germania. La Merkel, a margine del vertice, incontrerà in privato il presidente francese Francois Hollande.

Direttiva Ue su protezione dati. «Nella bozza di conclusioni del vertice Ue, che i leader discutono oggi, c'è un riferimento alla necessità di approvare la direttiva sulla protezione dati l'anno prossimo, perchè è importante ristabilire la fiducia», ha detto il presidente della Ue Herman van Rompuy a chi gli chiedeva una reazione al 'datagate'.

Barnier: tra amici deve esserci fiducia. «Quando è troppo è troppo: tra amici, deve esserci fiducia. È stata compromessa. Ci aspettiamo in fretta risposte dagli americani», ha tuonato il commissario al mercato interno Michel Barnier su Twitter.

Reding: serve risposta forte agli Usa. Sul caso 'datagate' è arrivato il momento di dare una risposta «forte e univoca» dell'Europa agli americani. Questa la posizione espressa dalla commissario alla Giustizia Viviane Reding, secondo quanto riferito dal suo portavoce. Una questione che, per Reding, deve essere affrontata dal vertice Ue di oggi pomeriggio. Per il commissario alla giustizia Ue «la protezione dei dati si deve applicare alle mail dei cittadini come al cellulare di Angela Merkel. Ora non si tratta più di fare solo delle dichiarazioni, bisogna agire al summit» ha poi aggiunto riferendosi alle divisioni interne all'Ue che da mesi rallentano l'iter delle norme messe a punto dall'Unione europea per il rispetto della privacy e dei dati personali. «Questo - ha concluso - consentirà di negoziare con gli Usa con una voce forte e univoca».

Intercettato anche Barroso? Intanto è spuntata l'ipotesi che persino il cellulare del presidente della Commissione Ue sia stato intercettato. «Non c'è nessuna prova che le telefonate del presidente Barroso siano state intercettate, le nostre linee sono pienamente protette», ha però detto un portavoce della Commissione Ue a chi gli chiedeva se dopo le intercettazioni ai danni della cancelliera tedesca Angela Merkel anche Barroso si sente minacciato.

La risoluzione Ue. Tra Bruxelles e Washington è calato il gelo. E se il numero uno dei servizi segreti americani, James Clapper, definisce «false» le notizie che arrivano da Parigi (quelle diffuse da Le Monde che parla di 70 milioni di francesi spiati) dalla capitale europea arriva la minaccia di ritorsioni verso gli Stati Uniti. Il Parlamento europeo ha infatti approvato una risoluzione, votata a larga maggioranza, in cui si chiede di sospendere uno dei più importanti accordi tra Ue e Usa sul delicato fronte della lotta al terrorismo. Si tratta del programma Swift, attraverso il quale vengono tracciati tutti i movimenti di capitali da una sponda all'altra dell'Oceano, con i dati immagazzinati in una gigantesca banca dati. La risoluzione non è vincolante. Ma la Commissione europea ha già risposto all'Europarlamento, assicurando che farà passi concreti per chiedere nuove spiegazioni e informazioni «scritte» alle autorità di Washington. La commissaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, ha quindi ricordato come già a suo tempo si era rivolta agli Stati Uniti. Del resto - da quando la 'talpà Edward Snowden ha svelato al mondo l'esistenza di Prism, il programma di spionaggio Usa - non è la prima volta che l'Europa agita lo spettro di rappresaglie, come quella di bloccare i negoziati per la realizzazione della zona di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti.

Usa nella bufera. L'ira di Parigi e Berlino scuote l'amministrazione Obama, col presidente costretto a doversi giustificare prima col presidente francese, Francois Hollande, poi con la cancelliera tedesca, Angela Merkel. In entrambe i casi, da una parte all'altra del filo del telefono la tensione è palpabile. Obama cerca di rassicurare i suoi interlocutori: i servizi Usa raccolgono informazioni, come fa l'intelligence di qualunque altro Paese, sempre attenti all'equilibrio tra esigenze di sicurezza e tutela della privacy. Figuriamoci, poi, se i servizi spiano il cellulare del capo del governo tedesco. E comunque - giura l'inquilino della Casa Bianca - l'amministrazione Usa sta portando avanti verifiche sui metodi di raccolta dei dati da parte degli 007, per verificare se ci sono stati degli abusi.

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