«Il datagate è un regalo ai terroristi»: il capo degli 007 britannici lancia l'allarme

Andrew Parker direttore generale del MI5
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Mercoledì 9 Ottobre 2013, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 12:20
Un vero regalo ai terroristi: ecco l'altra faccia dello scandalo “datagate”, scoppiato dopo che l'ex tecnico della Cia Edward Snowden ha rivelato l'esistenza di un complesso programma di spionaggio internazionale da parte degli Stati Uniti.



A definire così la fuga di informazioni è stato Andrew Parker, direttore generale del MI5 (l'agenzia per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito). Nel suo primo intervento pubblico (ha assunto il proprio ruolo lo scorso aprile), Parker non ha direttamente nominato “la talpa” Snowden, ma ha affermato: «La rivelazione di documenti riservati dell’intelligence ha causato danni enormi e ha agevolato i terroristi». Insomma, se non una citazione, almeno un chiaro riferimento.



A Whitehall sono convinti che quello causato dal datagate sia probabilmente il maggiore danno subito dall'intelligence occidentale nella storia.



Il direttore del MI5 ha espresso preoccupazione per quelle che sono le attuali minacce terroristiche a cui la Gran Bretagna è sottoposta, sottolineando che «diverse migliaia di estremisti islamici considerano i cittadini britannici bersagli legittimi», e che ora i fronti su cui combattere si sono moltiplicati. «Con le nuove tecnologie di comunicazione – ha aggiunto Parker – è sempre più difficile riuscire a controllare le conversazioni tra i terroristi».
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