Datagate, Guardian: «Rete di spionaggio europea: spiati telefoni e internet da 5 anni»

Datagate, Guardian: «Rete di spionaggio europea: spiati telefoni e internet da 5 anni»
2 Minuti di Lettura
Sabato 2 Novembre 2013, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 22:37

I servizi segreti di Germania, Francia, Spagna e Svezia avrebbero messo a punto un sistema di sorveglianza di massa delle comunicazioni telefoniche e internet in stretta collaborazione con il GCHQ britannico. Lo riferisce il Guardian. Lo sviluppo di questa rete risalirebbe a 5 anni fa, secondo documenti della talpa del Datagate, Edward Snowden. Lo sviluppo di questa 'rete europea' di spionaggio riguarda gli ultimi cinque anni, secondo il quotidiano britannico che si basa su nuovi documenti forniti dalla 'talpa' del Datagate Edward Snwoden.

Dai file emerge anche che il GCHQ, l'equivalente britannico della Nsa americana, svolgeva un ruolo di consulente nell'aiutare i partner europei ad aggirare le leggi nazionali che limitano i poteri dell'agenzie di intelligence.

Siroluzione all'Onu. ​Intanto Germania e Brasile hanno chiesto all'Assemblea generale dell'Onu di adottare una bozza di risoluzione per il diritto alla privacy nell'era digitale.

La bozza di risoluzione chiede la fine dell'eccessiva sorveglianza elettronica sostenendo che la raccolta illegale di dati personali «costituisce un atto altamente invadente». I due Paesi sono entrambi furiosi per le rivelazioni, dalla talpa Edward Snowden secondo cui le loro leader sono stati spiati dagli Usa.

La bozza di risoluzione, che non nomina i singoli Paesi, sarà discussa da una commissione dell'Assemblea generale incentrata sui diritti umani. La bozza chiede ai 193 membri dell'Assemblea di dichiararsi «profondamente preoccupata per le violazioni dei diritti umani e gli abusi che possono derivare dalla condotta di qualsiasi sorveglianza delle comunicazioni». Abusi che includono «la sorveglianza delle comunicazioni extraterritoriali, la loro intercettazione così come la raccolta di dati personali, in particolare il ricorso massiccio a controlli e intercettazioni». La risoluzione, che sarà votata a fine mese, invita infine tutti i Paesi a proteggere il diritto alla privacy garantito dal diritto internazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA