Datagate, Kerry: «Ci siamo spinti troppo in là». La Nsa: «Non possiamo rischiare un altro 11 settembre»

Datagate, Kerry: «Ci siamo spinti troppo in là». La Nsa: «Non possiamo rischiare un altro 11 settembre»
di Federico Tagliacozzo
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Venerdì 1 Novembre 2013, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 17:12
“Gli Stati Uniti sono andati troppo lontano nella loro attivit di intelligence. Dobbiamo fare in modo che questo non accada pi”.

Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa John Kerry nel corso di una conferenza a Londra a proposito dello scandalo del Datagate e delle intercettazioni compiute dalla National Security Agency (Nsa) anche sui leader dei paesi alleati.



Ma intanto la Nsa rilancia l'allarme e difende il sistema di controllo sulle telecomunicazioni. Il capo della Nsa Keith Alexander, infatti, intervenendo a un evento a Baltimora, ha risposto a distanza alle sollecitazioni di Kerry: «Ci piacerebbe smettere con i nostri programmi di intelligence - ha detto - Ma se lo facessimo la nostra paura è che si creerebbe un vuoto, che potrebbe provocare un altro 11 settembre. E così non avremmo fatto il nostro dovere».



Tornato al segretario di Stato Usa John Kerry, nel suo discorso, alla presenza dell’omologo inglese William Hague, pronunciato in occasione dell’Open Government Partenrship 2013, ha sì giustificato il lavoro di raccolta dei dati per prevenire attacchi terroristici, facendo però autocritica su alcuni eccessi: “Sia io che il Presidente degli Stati Uniti come altri del governo abbiamo ben compreso come alcune pratiche siano andate avanti come se avessero avuto il pilota automatico. Questo è accaduto perché la tecnologia ce lo ha permesso e i nostri uomini hanno grandi capacità in quel campo. Questo è successo per molto tempo. Gli Stati Uniti sono andati troppo lontano nella loro attività di raccolta di informazioni. Dobbiamo fare in modo che questo non accada più”.



Il segretario di Stato Usa non ha chiesto scusa ma ha fatto autocritica, dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva ammesso la necessità di rivedere alcune pratiche usate dalla Nsa. Nel suo discorso, Kerry ha poi ripetuto quali sono le ragioni della raccolta di notizie compiute dalle agenzie americane:
«A partire dall’attacco compiuto contro gli Stati Uniti l’11 settembre, il radicalismo islamico ha avuto un aumento della sua forza di impatto con i suoi attentati che hanno l’obiettivo di uccidere persone e attaccare i governi. Non mi riferisco solo ad atti compiuti contro di noi, ma contro obiettivi internazionali, siano essi la metropolitana di Tokio, la stazione di Londra o di Madrid. Molti luoghi del mondo sono stati obiettivi di questi attacchi terroristici.



In risposta a questo, gli Stati Uniti e altri paesi si sono incontrati per dare una risposta congiunta. Intercettare le comunicazioni serve come arma di prevenzione. Con la nostra attività di raccolta dati siamo riusciti ad evitare che aerei fossero dirottati e distrutti, che palazzi fossero fatti saltare in aria, e che persone innocenti fossero assassinate. Voglio sottolineare il fatto che in questa attività di intelligence non sono stati commessi abusi contro persone innocenti. Anche se nella raccolta di dati, in alcuni casi si è andati troppo lontani, in modo inappropriato. Il presidente, il nostro presidente è determinato nell’assicurare che sarà fatto un accurato riesame delle nostre pratiche di raccolte dati in modo che nessuno possa avere l’impressione che siano stati compiuti abusi
».
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