Sudan, sposa bambina uccise marito stupratore: sarà impiccata

Sudan, sposa bambina uccise marito stupratore: sarà impiccata
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Venerdì 11 Maggio 2018, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 18:34
«Noura Hussein aveva 13 anni quando i genitori la diedero in moglie a un cugino di secondo grado con il doppio dei suoi anni. Lei si è opposta con tutte le sue forze ma non è bastato. Quando per sottrarsi all'ennesimo stupro si è difesa con un coltello uccidendo il suo carnefice è stata consegnata alla polizia dalla sua famiglia e sarà condannata a morte». È quanto afferma Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur annunciando un appello per salvare la giovane che oggi ha 19 anni ed è in carcere, in catene, nella prigione femminile di Omdurman in Sudan. «Gli avvocati di Noura, Adil Mohamed Al-Imam e Mohaned Mustafa Alnour, con il quale abbiamo già collaborato per il caso di Meriam Ibrahim, la donna incinta all'ottavo mese salvata dalla condanna a morte per apostasia, hanno già presentato un ricorso - sottolinea Napoli, che è in diretto contatto con i legali - ma se non venisse accolto Noura finirà sul patibolo per essere impiccata». 

«La storia di questa sposa bambina è terribile - continua Napoli - Eravamo d'accordo di non parlare del caso fino alla sentenza.
Quando nel 2012 venne celebrato il matrimonio religioso, grazie all'intervento di una zia, a cui la ragazzina aveva chiesto aiuto, non fu
consumato. Due anni dopo, tornata a casa dei genitori, Noura fu costretta a sposarsi anche legalmente. Consegnata al suo carnefice dalla sua stessa famiglia è stata violentata dall'uomo con l'aiuto dei suoi familiari, chiamati a verificare che da quel momento fossero marito e moglie anche di fatto. Quando il giorno dopo stava per ripetersi la stessa violenza la quindicenne si è difesa e impugnato un coltello pugnalò il consorte».

«Noura oggi ha 19 anni - si legge nella petizione lanciata da Italians for Darfur su Change.org Italia - e giovedì scorso un tribunale di Omdurman, città gemella della capitale Khartoum sull'altra sponda del Nilo, l'ha condannata a morte per aver ucciso il suo stupratore. Raccogliamo quante più firme possibili da inviare al presidente del Sudan Omar Hassan al Bashir per chiedere la grazia e l'immediata liberazione di Noura», conclude l'appello.
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