Danimarca, arrestata 16enne in possesso di esplosivo: progettava di far esplodere una scuola ebraica

Danimarca, arrestata 16enne in possesso di esplosivo: progettava di far esplodere una scuola ebraica
di Federica Macagnone
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Marzo 2016, 13:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:30
Prima di radicalizzarsi e giurare fedeltà all'Islam radicale, era una ragazza di 16 anni come tante altre. Scuola, amici e la classica routine di un'adolescente. Ma quando un mese fa è stata portata in carcere dalle forze dell'ordine danesi, dopo essere stata trovata in possesso di esplosivo, non era più la stessa: aveva in mente un piano che avrebbe lasciato sotto choc non solo la Danimarca, ma il mondo intero.

La ragazza, di cui non è stata rivelata l'identità, arrestata a gennaio nella piccola città danese di
Kundby, stava progettando di far saltare in aria una scuola ebraica e un istituto pubblico, secondo l'accusa del pubblico ministero. L'adolescente si era recentemente convertita all'Islam ed era in contatto con un 24enne, anche lui finito dietro le sbarre, che aveva combattuto con i jihadisti in Siria: l'uomo è stato accusato di averle fornito un manuale per costruire bombe rudimentali.
A porte chiuse in tribunale, come ha riferito The Local, dopo l'arresto a casa della madre la giovane è stata accusata di possesso di esplosivi: i due avevano in mente di far saltare in aria la scuola ebraica Carolineskolen a Copenaghen e la scuola pubblica Sydskolen a Farevejle. Secondo la ricostruzione dell'accusa, si accingevano a usare il perossido di acetone (Tatp), il micidiale esplosivo rinvenuto sui luoghi di diversi attentati di matrice islamica.

Al momento dell'arresto, un vicino di casa ha dichiarato al tabloid BT di essere amico della ragazza su Facebook e che dalla sua pagina emergevano molti dati sul suo appoggio all'Islam radicale: «Sono molto arrabbiato – aveva detto – Mi sento a disagio a vivere così vicino a una persona del genere. Aveva dato il suo sostegno a Hizb ut-Tahrir, un gruppo che chiede l'istituzione di un Califfato e della Sharia e continuava a pubblicare post in cui sosteneva l'Islam radicale. Ultimamente la vedevo sempre triste, con indosso un cappuccio».

L'Intelligence Service danese ha reso noto che gli arresti non hanno cambiato il livello di allerta, classificato come “grave" dal febbraio 2015. Il 14 febbraio di un anno fa il Paese fu scosso da due attacchi terroristici che si susseguirono a Copenaghen nel giro di poche ore: prima una sparatoria con un morto e tre feriti durante un convegno organizzato in ricordo della strage a Charlie Hebdo. Nella notte una seconda sparatoria, nei pressi di una sinagoga nel centro della città, con un morto e due feriti. Il killer venne ucciso il 15 febbraio al Krudttønden café, mentre altre due persone finirono in manette durante un blitz in un internet café. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA