Crimea, Washington in apprensione: «Putin prepara altre invasioni»

Membri della guardia filorussa fuori dalla base aerea di Belbek
di Anna Guaita
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Domenica 23 Marzo 2014, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 12:43
Stasera Barack Obama parte alla volta dell'Aja, dove incontrer i membri del G7, dell’Unione Europea e della Nato. È la prima tappa di un viaggio che poi lo porterà a Bruxelles e anche in Italia e al Vaticano.



Una tappa che sarà fatalmente dominata dalla crisi ucraina, come ha confermato a chiare lettere la consigliera per la sicurezza nazionale Susan Rice, in una conferenza stampa venerdì sera. Gli osservatori americani infatti non sono convinti che Vladimir Putin abbia finito con i suoi piani militari. Quei 20 mila soldati che ha dislocato lungo il confine fanno temere possibili nuove mire sul territorio dell'Ucraina. C'è anzi chi sospetta senz'altro che Putin voglia creare qualche incidente ad arte, che gli permetta di fare entrare i suoi soldati nel sud e conquistare abbastanza territorio per creare una fettuccia che colleghi il territoro russo alla Crimea appena annessa.



La carta geografica L'ipotesi appare improbabile a chi guardi la cartina geografica: per potersi assicurare un corridoio di terra, le truppe russe dovrebbero penetrare per varie centinaia di chilometri. Tuttavia la Rice ha avuto parole poco rassicuranti, quando le è stato chiesto se c'è conferma che Putin sta continuando ad aumentare le truppe ai confini e perché questo stia avvenendo: «Non è chiaro che tipo di segnale sia questo - ha detto la consigliera per la sicurezza nazionale -. Finora i russi ci hanno detto che le truppe sono lì per addestramento. Ovviamente, dato il comportamento del passato, e la differenza fra quello che hanno detto e quel che hanno fatto, guardiamo a questa situazione con scetticismo».



«Raffreddare la crisi» La Rice ha insitito che gli Stati Uniti sono «alla guida dell'iniziativa internazionale», che i provvedimenti punitivi al livello finanziario adottati dal presidente sono stati imitati in Europa e che durante i summit dei prossimi giorni il presidente Obama intende approfondire la collaborazione in difesa dell'Ucraina, ma ha aggiunto che è nell'interesse Usa di «raffreddare la crisi» e riaprire il dialogo fra Mosca e Kiev. Ha anche sottolineato che la Russia è sempre più isolata, come ha provato il voto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, dove perfino la Cina si è rifiutata di sostenere Putin. Fra l’altro, Obama terrà un incontro bilaterale con il presidente cinese proprio appena arrivato all'Aja.



La preoccupazione per i massicci addestramenti militari russi lungo il confine con l’Ucraina ha spinto il ministro della Difesa polacco, Tomasz Siemoniak a chiedere che gli Stati Uniti «incrementino la loro presenza militare in Europa e in Polonia». Di questo Obama parlerà direttamente con il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. Sin da quando è cominciata la crisi ucraina, l’Amministrazione Obama ha spesso citato la necessità di riconfermare l'articolo 5 dell'Alleanza Atlantica, l’articolo che prevede la mutua difesa in caso di attacco. Il viaggio potrebbe essere una prova decisiva per la sorte degli ultimi anni della presidenza Obama. Molti si chiedono infatti se il presidente sarà capace di far dimenticare il malanimo causato dalle rivelazioni della talpa Edward Snowden sullo spionaggio Usa ai danni degli alleati, e a ricompattare l'Europa intorno all’articolo 5, nella missione di proteggere l'Europa dell’est dalle mire di Putin.
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