Il carico di circa 30.000 unità si trovava, nascosto sotto del minerale di ferro, sul cargo 'Jie Shun' battente bandiera cambogiana ma con equipaggio della Corea del Nord. Secondo un rapporto dell'Onu scovato dal Washington Post si tratterebbe del "più importante sequestro di armi nella storia delle sanzioni contro la Corea del Nord". Le indagini condotte dalle Nazioni Unite hanno anche stabilito che le armi erano state acquistate da alcuni uomini d'affari egiziani con l'intenzione di rivenderle proprio all'esercito egiziano.
Kim continua a vendere le proprie armi soprattutto a Stati alle prese con sanzioni da parte della comunità internazionale come Iran, Cuba, Siria e Birmania che, come riporta il quotidiano americano, sono alleati di vecchia data di Pyongyang. In pratica la Corea del Nord gestisce una sorta di mercato vintage delle armi e gli equipaggiamenti militari che risalgono alla Guerra Fredda ne sono il pezzo pregiato.
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