La vicenda è venuta alla luce all'inizio di dicembre, quando il bimbo fu portato al St John Medical Center di Tulsa in preda a convulsioni e con lesioni sul viso. I medici, dopo aver riscontrato che il piccolo era malnutrito e aveva alcune ossa rotte, chiamarono la polizia. Gli agenti, interrogando il bambino, hanno appurato tra l'altro, che le due donne lo legavano, gli mettevano nastro adesivo sugli occhi e lo tenevano in una stanza chiusa. Il piccolo ha raccontato come la madre lo colpisse sulla mano con un martello e come tutte e due lo frustassero con una cinghia su tutto il corpo, senza tralasciare il calcio al basso ventre che gli fu sferrato dalla matrigna con tanta violenza da farlo sanguinare. Abusi che, secondo gli investigatori, sono andati avanti per molti mesi. Il bimbo, a un mese dal ricovero, è ancora in ospedale: per guarire le ferite e le fratture serve un po' di tempo. Per guarire i traumi psicologici ne servirà molto di più.
Ora Rachel e Kayla dovranno comparire a fine mese in tribunale per rispondere della loro crudeltà, mentre il fratello gemello del bimbo e la sorellina di sette anni sono stati presi in custodia dal Department of Human Services: la polizia ritiene che non abbiano subito maltrattamenti fisici, ma certamente, dopo aver visto cosa ha subito il fratello, avranno bisogno anche loro di un forte sostegno psicologico.
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