Conte si offre mediatore tra Trump e Bruxelles: oggi il vertice

Conte si offre mediatore tra Trump e Bruxelles: oggi il vertice
di Marco Conti
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Lunedì 30 Luglio 2018, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 10:20
«Sto per partire per Washington» dove «incontrerò il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump per un confronto con lui su varie tematiche che riguardano i nostri paesi». Giuseppe Conte è in volo per Washington e affida ai social poche riflessioni prima di salire in aereo per un appuntamento molto importante». Conte guida un governo giallo-verde che è consapevole di avere alla Casa Bianca un valido alleato. Ne scrive anche il Washington Post che, annunciando la visita, parla di «allineamento spirituale» tra i due Paesi.

IL MOMENTO
«Conte - scrive il giornale di Washington - guida un governo che è tutt'altro che di basso profilo, composto da forze anti-establishment che stanno chiudendo le porte ai migranti, mettendo in dubbio le regole di base del rapporto dell'Italia con l'Europa e sono in favore di un avvicinamento alla Russia». Il risultato è, secondo il Washington Post, che «Conte e Trump hanno trovato un improbabile terreno comune e offrono un raro esempio di cooperazione transatlantica in un momento in cui altri governi dell'Europa occidentale guardano alla Casa Bianca con ansia e disappunto».

Conte sa di poter svolgere un ruolo di interlocutore privilegiato nei rapporti spesso altalenanti tra gli Usa di Donald Trump e l'Unione europea, rilanciando l'Italia come protagonista essenziale per rafforzare il dialogo e la cooperazione tra gli Usa e Bruxelles. Ma Trump è uomo che va subito al concreto ed è facile immaginare che la Tap sarà la prima questione che verrà affrontata durante il colloquio a Capitol Hill. I contorsionismi del M5S sulle grandi opere investono anche il gasdotto che dovrebbe passare per la Puglia e che l'amministrazione americana ritiene importante per spezzare la dipendenza europea da Mosca. Per Trumpo il Trans Adriatic Pipeline va completato così come va ribadita la presenza di soldati italiani in alcune missioni internazionali, a cominciare dall'Afghanistan.

Dopo l'estate rientreranno duecento uomini, ma gli Usa vogliono che l'Italia resti a Kabul e a Conte la disponibilità italiana servirà per spuntare l'appoggio americano su un altro importante fronte come quello libico. Francia e Russia hanno infatti approfittato della lunga incertezza politica italiana per aumentare la loro sfera d'influenza. La data delle elezioni in Libia - il 10 dicembre - è stata fissata dalla conferenza che si è tenuta a Parigi in aprile. L'Italia vuole l'appoggio Usa per far slittare l'appuntamento in modo da favorire il lavoro in atto per rendere ancora più stabile il Paese e poi cercare con una conferenza internazionale sulla Libia da tenere a Roma, l'intesa su un'altra data.

IL LUOGO
In un colloquio dove ognuno dei due proverà a capitalizzare la reciproca simpatia, si parlerà anche di Russia. I due hanno già manifestato l'intenzione di voler riammettere Mosca al G8, ma Trump deve fare i conti con un'amministrazione che non perde occasione per ricordare l'invasione russa della Crimea e che le sanzioni vennero a suo tempo chieste proprio da Washington. Sempre in tema di sanzioni, Conte solleverà il tema di quelle imposte all'Iran che rischiano di compromettere importanti investimenti italiani. F35, dazi e spesa militare per sostenere la Nato gli altri dossier aperti con Conte che dovrà fare l'equilibrista tra la fedeltà atlantica, fede europeista dell'Italia e spinte centrifughe della sua maggioranza.
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