Cina, elettroshock e farmaci per "curare" l'omosessualità: il viaggio degli attivisti nelle cliniche cinesi

Cina, elettroshock e farmaci per "curare" l'omosessualità: il viaggio degli attivisti nelle cliniche cinesi
di Federica Macagnone
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Sabato 21 Novembre 2015, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 08:43
Elettroshock, medicine per “placare” gli impulsi e docce fredde: sono questi alcuni dei metodi adoperati in Cina per “curare” l'omosessualità. A rivelarlo alcuni attivisti sotto copertura che si sono intrufolati in diverse cliniche del Paese per documentare i trattamenti a cui ancora oggi i gay vengono sottoposti per “guarire” da quella che, evidentemente, viene considerata ancora una malattia: la Cina ha rimosso l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nel 2001 e solo dal 1997 non è stata considerata più un reato. Eppure le immagini della denuncia degli attivisti non lasciano scampo a equivoci.



«Quando si presentano questi impulsi, puoi fare una doccia fredda o fare jogging per scaricare gli ormoni in eccesso» dice uno psichiatra del Tianjin Mental Health Hospital a John Shen, un'attivista. Ma questo è solo l'approccio più soft. Come riferisce SBS, ai pazienti vengono infatti prescritte medicine che creano nausea ogni volta che si sentono impulsi sessuali verso persone dello stesso sesso, oppure viene praticato l'elettroshock. Un attivista ha segretamente filmato il suo trattamento all'Ospedale Huashan, a Tianjin, vicino a Pechino, dove è stato sottoposto a scariche elettriche per porre freno ai suoi istinti: al costo di oltre 500 euro ci si può sottoporre a una seduta che, secondo i medici, può riequilibrare il sistema nervoso. Ma esiste, pure, una sorta di elettroshock “fai da te” da eseguire tutte le volte che non si è in grado di frenarsi solo con la forza di volontà: «È una piccola asta elettrica – suggerisce uno dei medici a un attivista - Quando hai queste pulsioni, ti dai una scossa da solo, così sai che la prossima volta dovrai reprimere questi istinti. Quello che voglio è farti sentire paura».



Le pratiche per curare l'omosessualità vengono eseguite a macchia d'olio nel Paese. A fine ottobre aveva fatto il giro del mondo la notizia di Yu Quanhu, 34 anni, omosessuale cinese costretto a subire cure psichiatriche e a ricevere un trattamento per un supposto disordine sul proprio orientamento sessuale nella provincia di Henan. Secondo il quotidiano Gold Times l'uomo era stato costretto dai suoi familiari ad andare all'ospedale Zhumadian lo scorso 8 ottobre, data in cui ha deciso di divorziare dalla moglie e uscire allo scoperto. Da mesi frequentava un uomo con cui aveva deciso di condividere il resto della vita: ma per parenti e medici si trattava solo di una persona malata.