Ucraina, i nazionalisti gettano il deputato nel cassonetto. Firmato l'accordo con l'Ue

Ucraina, i nazionalisti gettano il deputato nel cassonetto. Firmato l'accordo con l'Ue
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Martedì 16 Settembre 2014, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 11:09

La plenaria del Parlamento europeo ha ratificato a larghissima maggioranza l'accordo di associazione con l'Ucraina. 535 i s, 127 i no, 35 gli astenuti. Il voto si è svolto in contemporanea ed in collegamento televisivo con il parlamento di Kiev preceduti da interventi del presidente Martin Schulz e del presidente Petro Poroshenko.

Quello di oggi è un giorno storico» per l'Ucraina e per l'Europa. Lo hanno detto tanto il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, quanto il presidente ucraino Petro Poroshenko nei loro interventi da Strasburgo e da Kiev nel collegamento tra l'Europarlamento e la Verkhovna Rada (il parlamento ucraino).

Una folla inferocita di manifestanti nazionalisti davanti al parlamento ucraino di Kiev ha aggredito e scaraventato in un cassonetto dell'immondizia un deputato del partito delle Regioni dell'ex presidente filorusso Viktor Ianukovich. Vitali Zhuravski, questo il nome del parlamentare, è stato poi trattenuto con violenza all'interno del cassonetto - come mostra un video - e gli è stato scagliato addosso un pneumatico. Zhuravski è stato vice sindaco di Kiev nel 2006 ed è membro dell'Accademia ucraina di Scienze politiche.

La polizia russa ha fatto irruzione a Simferopoli nella sede del Mejlis, il Consiglio dei tatari di Crimea, una minoranza etnica che rappresenta circa il 12% della popolazione della penisola sul Mar Nero e che è contraria all'annessione della Crimea alla Russia avvenuta a marzo.

Lo riferisce Radio Liberty. Sempre secondo Radio Liberty, attorno alla sede del Mejlis ci sono una decina di agenti e sei uomini in mimetica mascherati e armati. È possibile che la polizia stia perquisendo la redazione del giornale dei tatari 'Avdet' dopo aver sottoposto a perquisizione anche l'abitazione del deputato del Mejlis Eskender Bariiev e avergli sequestrato dei pc. Ieri tre uomini armati e col volto coperto hanno tolto la bandiera ucraina dalla sede dell'assemblea dei tatari di Crimea.

​Almeno tre civili sono morti e altri cinque sono rimasti feriti nei bombardamenti d'artiglieria che si sono abbattuti su Donetsk nelle ultime 24 ore.

Lo fa sapere l'amministrazione comunale dell'importante città dell'Ucraina sud-orientale.

Russia. Le politiche irresponsabili di Washington hanno portato il mondo sull'orlo di una nuova Guerra Fredda. A lanciare l'accusa è stato il presidente della Duma russa, Sergei Naryshkin: «Al giorno d'oggi la versione aggiornata della Guerra Fredda sta diventando una realtà», ha affermato nel corso della prima seduta della sessione autunnale della camera bassa del parlamento russo, secondo quanto riporta Ria Novosti.

Il presidente della Duma russa si scaglia contro la decisione di alcuni Paesi Nato di fornire armi a Kiev annunciata due giorni fa dallo stesso ministro della Difesa ucraino Valeri Gheletei. Secondo Narishkin si rischia «un'ingerenza negli affari interni dell'Ucraina», i cui soldati sono impegnati in un conflitto contro i separatisti filorussi del sud-est.

La proposta autonomista di Kiev. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha presentato alla Verkhovna Rada (il Parlamento di Kiev) una proposta di legge che prevede tra le altre cose uno status speciale per alcuni distretti delle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk - nel sud-est devastato dal conflitto tra le truppe di Kiev e i filorussi - e un'amnistia per i ribelli che non si sono macchiati di omicidio premeditato.

Putin e Barroso. Il leader russo Vladimir Putin e il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso hanno discusso al telefono della crisi ucraina, della decisione di rinviare al primo gennaio 2016 l'entrata in vigore di un accordo d'associazione e libero scambio tra Ucraina e Ue presa quattro giorni fa a Bruxelles dopo un incontro trilaterale Ue-Ucraina-Russia, e della necessità di assicurare forniture ininterrotte di gas russo all'Europa attraverso l'Ucraina. Lo fa sapere il Cremlino in una nota.

A metà giugno Mosca ha interrotto le forniture di gas a Kiev per una controversia sul prezzo chiesto e per un debito irrisolto per il metano russo che secondo il Cremlino ammonta a 5,3 miliardi di dollari. Quando in Ucraina è salito al potere un governo filo-occidentale, Mosca ha fissato la tariffa per il gas per Kiev a 485,5 dollari per mille mc: il prezzo più alto d'Europa. Dai gasdotti ucraini passa (per ora) circa la metà del metano russo diretto in Europa, che a sua volta rappresenta circa un terzo del fabbisogno di gas del Vecchio Continente.

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