Egitto, il canale di Suez raddoppia: al-Sisi su yacht con capi di Stato. Per la prima volta si incrociano 2 navi

Egitto, il canale di Suez raddoppia: al-Sisi su yacht con capi di Stato. Per la prima volta si incrociano 2 navi
di Elena Panarella
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Giovedì 6 Agosto 2015, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 08:57

Due navi che si incrociano, una proveniente da nord e una proveniente da sud che suonano le sirene. È il segnale dell'inaugurazione del nuovo Canale di Suez.

Ma il vero protagonista della giornata è stato il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha percorso in divisa militare le acque del Canale a bordo di una storica imbarcazione. Alla maestosa cerimonia, che si è svolta nella città portuale di Ismailiya, hanno partecipato decine di leader stranieri. Dal presidente francese Francois Hollande al premier russo Dmitri Medvedev e quello greco Alexis Tsipras. A rappresentare l'Italia c'era il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

Dagli Emirati il ministro della Difesa Mohammed bin Zayed e il governatore di Dubai e premier Mohammed bin Rashid, per gli Usa una delegazione del Congresso. Il via libera è stato dato dal presidente al Sisi, dopo la firma sul documento che attesta la piena operatività del nuovo Canale. Subito dopo l'annuncio gli aerei della pattuglia acrobati sono sfrecciati nel cielo, poco dopo in aria i colori degli splendidi fuochi d'artificio.

C'è grande soddisfazione sul volto del presidente al Sisi: «In un anno gli egiziani hanno compiuto una grande impresa per offrire al mondo e all'Egitto un regalo per l'umanità, lo sviluppo, l'edilizia». «Negli ultimi due anni l'Egitto non si è solo occupato di questo progetto. La storia ha portato il nostro Paese ad affrontare la più pericolosa ideologia terroristica - ha detto al-Sisi - Sono stati gli egiziani che hanno affrontato queste idee dimostrando il reale volto dell'Islam e dei musulmani». «Il male stava cercando di danneggiare l'Egitto e gli egiziani, e di fermare il suo sviluppo - ha proseguito il presidente egiziano - Le circostanze in cui si è sviluppato il nuovo progetto del Canale di Suez non erano normali. Continueremo a combattere il terrorismo, e vinceremo. Non c'è dubbio».

Lo yacht Mahroussa, 150 anni ben portati, è tra i protagonisti della storia del Canale di Suez e dell'inaugurazione del nuovo tratto dell'infrastruttura. È la prima nave che attraversò il canale nel 1869. A capo del Mahroussa oggi c'era il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per inaugurare il progetto e lo yacht è stata così la prima nave ad attraversare il nuovo tratto del canale. Il Mahroussa è la nave in servizio più antica al mondo, la settima per grandezza. La sua storia ricostruisce il giornale governativo egiziano al-Ahram, inizia nel 1863 quando il khedivè Ismail ordinò ai cantieri Samuda, di Londra, di costruire per lui uno yacht. Nell'agosto del 1865 il Mahroussa, con tutto il suo lusso lungo 125 metri ed esteso su cinque piani, naviga dal Tamigi ad Alessandria e viene consegnato agli egiziani. Nel 1867, la sua prima missione ufficiale per un trasferimento di truppe. A bordo c'è ancora un pianoforte donato da Eugenia de Montijo, imperatrice consorte di Napoleone III di Francia.

Il sogno di Marwa. Si chiama Marwa El-Selehdar, è una ragazza egiziana di 24 anni, la prima donna capitano dell'Egitto ha partecipato al viaggio tra le acque del nuovo Canale di Suez. «Non avrei mai immaginato che il mio sogno sarebbe iventato realtà - racconta - Partecipo alla cerimonia di inaugurazione come secondo ufficiale della nave scuola Aida IV».

La storia di Marwa inizia ad Alessandria, all'Accademia araba di Scienze, Tecnologia e Trasporto marittimo, da cui esce nel 2012 per passare al dipartimento Navigazione marittima. Diventare un capitano era il suo sogno di bambina. «Ho sempre pensato che il progetto del nuovo Canale di Suez fosse straordinario, ma - ha concluso - non avrei mai immaginato che saremmo stati testimoni di questo storico evento grazie al presidente al Sisi».

Controlli e sicurezza. A ritmo martellante la tv di Stato egiziana ha posto l'accento sul «momento storico» e la «grandissima sfida» di un Paese, l'Egitto, «capace di realizzare i miracoli». Il Canale si allunga per 72 km: un nuovo tratto di 35 chilometri parallelo a quello esistente, oltre all'ampliamento e all'approfondimento dell'attuale per 37 km. Il costo dell'opera è stato di 8,2 miliardi di dollari. Ma al di là della cerimonia, grandiosa, ciò che ha colpito di più in questa giornata, segnata da un caldo torrido, sono state le strettissime misure di sicurezza. Estenuanti i controlli, numerosissimi i checkpoint sulla strada che collega il Cairo a Ismailia. Epiche le file all'entrata del compound messo in piedi per ospiti e rappresentanti della stampa.

L'Aida. Poi in serata a chiudere la giornata le note dell'Aida di Giuseppe Verdi. Ci sono voluti 146 anni perchè l'opera potesse finalmente essere eseguita nell'area del Canale. Fu infatti il vicerè d'Egitto, Ismail Pascia, che sul finire del XIX secolo commissionò a Verdi un inno per celebrare l'apertura del tratto. Ma lui rifiutò, dicendo che non scriveva musica d'occasione. Lentamente però il compositore iniziò ad affascinarsi all'idea di un'opera che aveva come sfondo l'Egitto e iniziò a lavorarvi. Purtroppo la guerra franco-russiana non permise che l'opera venisse rappresentata all'inaugurazione del Canale, il 17 novembre 1869. Due anni dopo, il 24 dicembre 1871, l'Aida venne finalmente presentata, per la prima volta al mondo, al Teatro dell'Opera del Cairo. E oggi a Ismailia, a quasi un secolo e mezzo dalla prima mondiale, l'opera 'egizianà di Verdi si è finalmente presa la sua rivincita.

Un po' di storia. Questa nuova autostrada del mare affiancherà quella esistente realizzata a metà del XIX secolo e divenuta oramai inadeguata. La storia del Canale data diversi secoli. I primi progetti di una via navigabile che unisse il Mar Rosso al Mediterraneo sembrano risalire infatti al 1850 a.C. quando il faraone Sesostris III della XII dinastia, tentò di costruire una via d'acqua est-ovest che unisse il Nilo con il Mar Rosso a fini commerciali. Intorno al 600 a.C., un altro faraone Neco II (o Nekau), si imbarcò nella stessa impresa ma non vi riuscì. Fu invece grazie al re persiano Dario I, intorno al 270 a.C., che quei lavori vennero ripresi e portati a termine. Tolomeo II, faraone ellenistico, lo restaurò nel 250 a.C. ma nei successivi mille anni il tratto venne modificato, cambiato e distrutto varie olte.

Bisognerà attendere Napoleone Bonaparte che nel 1799, propose durante la sua spedizione in Egitto, di riprendere il progetto di costruire un canale, senza però riuscirvi. Una prima rilevazione, poi rivelatasi sbagliata, concluse infatti che il dislivello tra i due mari era di oltre 10 metri e ciò avrebbe reso necessario un sistema di chiuse.

Nel 1833 un ingegnere francese seguace di Saint Simon presentò al vicerè d'Egitto Mohamed Ali un progetto che però non fu attuato. Ma è dopo la metà del XIX secolo che l'opera viene finalmente realizzata, grazie a Ferdinand de Lesseps, diplomatico francese che riuscì ad ottenere una concessione da Said Pascià, vicerè d'Egitto, per mettere su una società (Compagnie universelle du canal maritime de Suez), che costruisse un canale marittimo e che lo gestisse per 99 anni. In poco più di dieci anni, tra il 1858 e il 1869 viene completato il primo moderno Canale di Suez che collegò il Mediterraneo al Mar Rosso evitando ai mercantili di dover circumnavigare l'Africa. Il progetto definitivo fu redatto dall'ingegnere Alberto Negrelli.

Il 17 febbraio del 1867 una prima nave lo attraversò, ma solo il 17 novembre del 1869 venne inaugurato alla presenza dell'imperatrice francese Eugenia. Nel 1875, a causa delle gravi difficoltà finanziarie, il pascià Ismail d'Egitto vendette per 4 milioni di sterline la quota del Canale all'Inghilterra. Poi nel 1888 la Convenzione di Costantinopoli decise la neutralità della via marittima, libera e aperta in tempo di guerra e pace a qualsiasi nave civile e militare di ogni Paese.

Durante la Grande Guerra il Canale fu chiuso ai bastimenti non alleati da francesi e britannici e nella Seconda Guerra Mondiale fu difeso nel corso della campagna del Nord Africa. Il 26 luglio 1956 il Presidente Egiziano Gamal Nasser ne annunciò la nazionalizzazione: al tempo la società di gestione era per il 44% controllato da banche e aziende britanniche e per l'altra metà da francesi. Nel giugno del 1967 venne chiuso durante la guerra dei sei giorni con Israele. Otto anni dopo, nel 1975, con il ritiro delle truppe israeliane dal Sinai il presidente Sadat ne decise la riapertura. E oggi questo nuovo tratto, un raddoppio parziale, voluto dal nuovo faraone d'Egitto, il presidente Sisi.

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