Ciclone Cameron ha stravinto governerà da solo: referendum sull'Unione europea

Ciclone Cameron ha stravinto governerà da solo: referendum sull'Unione europea
di Cristina Marconi
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Sabato 9 Maggio 2015, 06:52 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 19:49


Il Regno Unito ha un nuovo governo, un governo conservatore. Dalle urne del 7 maggio è uscita un vittoria netta come non se l'aspettava nessuno per David Cameron, il cui partito ha vinto ben 331 seggi, 5 in più rispetto a quelli necessari e 28 in più rispetto al 2010. E tenendo fede alla promessa di stabilità che lo ha premiato, ha già riconfermato quattro membri del precedente governo: George Osborne all'economia, Theresa May agli interni, Michael Fallon alla difesa e Philip Hammond agli esteri.

L'ALTRO VINCITORE
Ma non è l'unico vincitore, Cameron, poiché lo Scottish National Party di Nicola Sturgeon ha rastrellato 56 su 59 seggi scozzesi, superando anche qui ogni aspettativa tranne forse quella vagamente irrealistica di un en plein. E poi ci sono i perdenti, a cominciare da Ed Miliband, il cui partito è andato male e ha ottenuto solo 232 seggi, perdendo per strada membri importanti come Ed Balls, cancelliere ombra, e Jim Murphy, leader dell'ormai esanime Labour scozzese. E Nick Clegg, che con gli 8 seggi LibDem ha registrato una calo devastante del 60% rispetto al voto del 2010, uscendo malconcio da un'esperienza di governo in cui gli elettori non gli hanno riconosciuto di aver fatto la differenza soprattuto sull'aumento delle tasse universitarie. Infine, il terzo perdente della giornata è stato Nigel Farage, il cui partito anti-europeista Ukip si è posizionato terzo su scala nazionale con il 12,6% dei voti anche se ha ottenuto soltanto un seggio, quello di Clacton, dove l'ex conservatore Douglas Carswell era stato gia eletto alle suppletive del 2014. Tutti e tre i leader politici si sono dimessi. «Avevo detto che se non avessi vinto mi sarei dimesso», ha detto Farage davanti al mare di Margate, in Thanet, nominando Suzanne Evans come «leader temporanea». E, con l'aria esausta, ha aggiunto: «C'e' una parte di me che è molto delusa e una parte di me che non è mai stata così felice come questa mattina da molti anni a questa parte».
LA DELUSIONE E LA GIOIA

I LibDem non solo hanno perso due terzi dei seggi, ma alcuni ex membri del governo di coalizione come Vince Cable e Danny Alexander non sono stati neppure rieletti. «I risultati sono molto peggiori e molto più spiacevoli di quanto temuto, mi assumo le responsabilità», ha dichiarato Clegg, a cui Cameron raggiante davanti a Downing Street ha rivolto parole di ringraziamento per averlo accompagnato come vicepremier nei cinque anni passati in una coalizione che molte importanti testate londinesi – dall'Economist al Financial Times – avrebbero voluto vedere ripetersi. «Le elezioni possono essere degli scontri dolorosi di idee e di argomenti», ha proseguito Cameron con accanto la moglie Samantha opportunamente vestita di vari toni di blu, il colore del partito. «In questo parlamento terrò fede alla mia parola e applicherò il prima possibile la devoluzione che tutti i partiti hanno deciso per il Galles, per la Scozia e per l'Irlanda del Nord», ha spiegato, annunciando anche che si impegnerà «per avere un referendum sulla permanenza o meno nell'Unione europea» entro il 2017.
L'EUROPA

Quest'ultima è la nota più dolente di un programma elettorale basato sulla prosecuzione dei solidi risultati economici conseguiti – crescita al 2,6% nel 2014, il dato migliore dal 2007, disoccupazione al 5,6% con 2 milioni di posti di lavoro in più – e sulla promessa di continuare a tagliare il debito. E poi, con un'allusione alla vittoria dell'Snp in Scozia a sette mesi dal fallimento del referendum sull'indipendenza, Cameron ha aggiunto: «In breve voglio che il mio partito e il governo che intendo guidare ricostruiscano un mantello che non dovremmo mai aver perso, il mantello di Una Nazione, Un Regno Unito. È così che governerò».