Usa, 6 morti in California per un'epidemia di epatite A

Un operatore della città di San Diego consegna due stazioni per il lavaggio dei senza tetto
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Giovedì 14 Settembre 2017, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 19:27
Quattrocentoventuno casi accertati, 292 persone ricoverate e sei morti. Si è aggravata l'epidemia di epatite A esplosa nella contea di San Diego in California, dichiarata emergenza sanitaria pubblica lo scorso 1 settembre. Come riporta il Los Angeles Times, la contea ha già vaccinato 19.000 abitanti, e lunedì ha iniziato a spruzzare i marciapiedi e le strade del centro di San Diego con acqua e candeggina per uccidere il virus.

L'epatite A è una malattia infettiva del fegato, spesso asintomatica, causata da un virus che si diffonde ingerendo sostanze contaminate da feci infette ma anche quando le persone non lavano le mani correttamente dopo aver utilizzato il bagno. Per tentare di arginare l'epidemia la contea sta installando 40 stazioni per il lavaggio della mani per i senzatetto, oltre a rendere alcuni servizi igienici pubblici disponibili 24 ore al giorno. Inoltre, secondo alcuni media locali, verranno aperti nella città californiana tre rifugi temporanei per gli homeless che insieme ai posti letto avranno anche bagni e docce. Tuttavia, le autorità affermano che potrebbero volerci mesi perché queste misure portino effetti positivi e si possa frenare l'emergenza.

Si tratta dell'epidemia di epatite A più grave di sempre per gli Stati Uniti che già nel 2003 avevano vissuto una situazione simile 
nel nord-est dell'Ohio e in Pennsylvania sud-occidentale. In quel caso furono colpite almeno 640 persone, con quattro morti, e il focolaio è stato attribuito a delle cipolle verdi contaminate in un ristorante di Monaca in Pennsylvania. 
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