Brexit, tra un anno esatto l'uscita del Regno dalla Ue. May: «Avremo un futuro luminoso»

Brexit, tra un anno esatto l'uscita del Regno dalla Ue. May: «Avremo un futuro luminoso»
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Giovedì 29 Marzo 2018, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 19:12
Sarà Brexit tra un anno esatto. La premier Theresa May proprio oggi ha intrapreso un tour de force di 12 ore per visitare in giornata tutte le nazioni del Regno: Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord, proprio in concomitanza del fatto che tra dodici mesi si concluderanno i negoziati con cui la Brexit diventerà realtà per predicare ottimismo e unità interna. May assicura di voler portare il «Paese unito» nella Brexit, evoca «opportunità» dietro il divorzio dall'Ue e nel contempo si dice convinta di poter chiudere «un buon accordo» di partnership con i 27, specie nelle «relazioni commerciali», dopo l'intesa sulla transizione. L'opposizione laburista replica per bocca del cancelliere ombra John McDonnell insistendo sulle divisioni in casa Tory, sulle sconfitte subite in parlamento dal governo sulla legge quadro per la Brexit e parla di «caos». Mentre i giornali si dividono: il progressista Guardian in un editoriale sollecita «un cambio di rotta, prima che sia troppo tardi»; l'euroscettico Daily Express pubblica un sondaggio ComRes secondo il quale ben il 65% dei britannici non vuole un referendum bis.

La Brexit può garantire al Regno Unito «un futuro luminoso» e porterà a regime nel bilancio nazionale «più risorse da spendere per l'Nhs (la sanità pubblica) e per la scuola», dice convinta la May, in un'intervista rilasciata alla Bbc. «Lasciando l'Unione, ovviamente non dovremo più versare vaste somme di denaro (al bilancio di Bruxelles...) quindi avremo più soldi disponibili per le nostre priorità, come l'Nhs e le scuole», ha detto, insistendo sull'obiettivo di restituire ai britannici «una nazione indipendente per il futuro».
Di opinione opposta l'ex primo ministro laburista Tony Blair, intervistato pure dalla Bbc dopo un evento pubblico contro la Brexit: che secondo Blair può essere «ancora fermata», magari con «un secondo referendum». A suo parere ci «sono più speranze» di un ripensamento oggi «rispetto a pochi mesi fa». 
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