Brexit, Cameron non chiederà l'uscita al prossimo vertice Ue

Brexit, Cameron non chiederà l'uscita al prossimo vertice Ue
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Domenica 26 Giugno 2016, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 09:51

Il Consiglio Ue non si aspetta che il premier britannico David Cameron presenti la notifica del ritiro della Gran Bretagna dall'Ue, ovvero l'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona, al prossimo summit europeo. Lo rende noto una fonte del Consiglio Ue.

Il Parlamento di Edimburgo potrebbe intanto cercare tramite un voto dell'assemblea di bloccare la Brexit. Lo ipotizza la leader scozzese Nicola Sturgeon, senza precisare su quali basi legali questo potrebbe avvenire. Secondo la leader scozzese sarebbe giusto concedere al Parlamento di Edimburgo «il diritto di esprimere il suo consenso» alla Brexit, che lei sostiene possa essere vincolante. Ma Sturgeon ammette anche che sicuramente il governo di Londra non la vedrà allo stesso modo.

L'opposizione al risultato del voto sulla Brexit cresce anche nel resto del Paese. Ha superato quota tre milioni di firme la petizione per chiedere un nuovo referendum, sebbene siano emersi casi di falsificazione come denuncia il sito del Daily Telegraph. Sono in particolare i londinesi pro Ue che si sono impegnati a fondo in una campagna online soprattutto usando il passaparola sui social media. Se un ritorno alle urne per un referendum bis appare del tutto remoto, non lo è affatto la possibilità di elezioni politiche anticipate entro la fine dell'anno. Sì perché
conservatori e laburisti sono nel pieno di tumultuose riorganizzazioni interne.

I primi cercano il successore di Cameron e per i secondi è iniziato un regolamento di conti che potrebbe concludersi con le dimissioni del leader Jeremy Corbyn, già chieste da dieci maggiorenti del partito che hanno lasciato uno dopo l'altro il governo ombra, a partire dal titolare degli Esteri Hilary Benn, silurato nel corso della notte. Dopo questo tsunami della classe dirigente sarà fondamentale che le nuove o riconfermate guide dei due partiti cerchino il consenso dell'elettorato andando alle urne per offrire quella stabilità di cui tanto il Paese ha bisogno e per indicare la rotta attraverso i marosi della Brexit.


Angela Merkel invece vuole evitare azioni precipitose per la Brexit, anzi tende a temporeggiare: lo scrive il giornale tedesco Die Welt. Parlando dell'intenzione britannica di non affrettare le procedure per l'uscita dall'Europa, Die Welt scrive che «ciò si inserisce perfettamente nella concezione di Merkel, che vuole trarne vantaggio. Sia per l'euro che per i profughi, la cancelliera ha preso tempo per risolvere i problemi». Con la Brexit, «Cameron le regala la possibilità di prendere tempo, e questo sarebbe buono per Berlino. Le soluzioni veloci di Bruxelles non sarebbero nell'interesse della Germania».

Prima riunione dell'Ue a 27 a Bruxelles intanto dopo il sì all'uscita della Gran Bretagna giunto dal referendum. Gli ambasciatori-rappresentanti permanenti presso l'Ue di tutti i Paesi membri, tranne quello britannico, sono attualmente al lavoro nella sede del Consiglio Europeo per preparare il vertice in programma martedì e mercoledì prossimi. «Un giorno triste per la cooperazione europea» è stato il commento su Twitter dell'ambasciatore svedese Andres Anhlid.

Sabato sera c'è stata una cena infromale a Parigi  all'Eliseo fra il presidente francese, Francois Hollande, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. «Ottima sintonia fra Italia e Francia», è stato riferito da fonti italiane ora bisogna rilanciare l'Unione europea e l'incontro a tre che ci sarà lunedì a Berlino con la cancelliera Angela Merkel sarà determinate per mettere a punto la reazione dell'Europa dopo il terremoto Brexit.

Renzi e Hollande hanno cercato di concordare le posizioni dei due Paesi latini per dare nuovo slancio riformatore al Pse (il gruppo italiano è decisamente il più numeroso) e calibrare i toni per convincere Merkel che è proprio l'ora di allargare le maglie del rigore tedesco. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung già parla di «nuovo direttorio» e spiega oggi che la prima reazione della cancelliera è stata di «assumere la leadership anche in questa crisi» e di affidarsi subito a Francia e Italia. Una guida a tre dell'Ue ora che Londra si è chiamata fuori, ma anche un preciso segnale al capo dell'Eliseo, che pensava - anche per tentare un difficile rilancio all'interno - di sedersi sul ponte di comando da solo accanto alla Merkel: «Francois Hollande è stato colto di sorpresa dal desiderio della cancelliera di non limitare il
primo colloquio a uno scambio franco-tedesco. Ma nonostante le ambizioni del presidente francese un sano realismo lo porterà a collaborare strettamente con il premier italiano con il quale, peraltro, le posizioni politiche su crescita e flessibilità sono più simili».


 

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