Bimba urla il nome di Satana, i genitori la credono posseduta: legata al letto e picchiata

Bimba urla il nome di Satana, i genitori la credono posseduta: legata al letto e picchiata
di Federica Macagnone
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Lunedì 15 Settembre 2014, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 17:19
Vivace, capricciosa, a volte sfiancante. La piccola di tre anni, di cui non stato rivelato il nome, era veramente una piccola peste.



Aveva spesso crisi di nervi e piangeva a dirotto quando i genitori si rifiutavano di non accontentare ogni suo desiderio. Certo che da qui a farla diventare la personificazione del diavolo ci vuole veramente molta fantasia. Eppure mamma e papà non avevano dubbi e, quando la bambina durante l'ennesimo capriccio ha urlato il nome di Satana, ogni incertezza è stata dissipata: la piccola doveva essere punita fisicamente.



I genitori, della regione Aust-Agder nella Norvegia del sud, hanno iniziato a picchiare la piccola e a darle continui pizzicotti sulle braccia, sulle mani e in faccia. La famiglia, che nel corso del processo si è definita molto religiosa, ha confessato di aver legato varie volte la bambina al letto quando lei si rifiutava di andare a dormire.



Gli atti di violenza si ripetevano abitualmente fino a quando non è arrivata la segnalazione da parte della scuola materna della piccola: sono stati gli insegnanti a chiamare i servizi sociali, preoccupati per lo stato di salute della bambina. I genitori sono stati interrogati e sul caso è stato aperto un fascicolo.



La corte ha stabilito che nessuno degli atti, in se stesso, potesse essere definito una “violenza grave”, ma l'accento è stato posto sul fatto che la piccola ha solo tre anni. La mamma della bambina, in udienza, ha dichiarato che molti genitori danno qualche schiaffo ai loro figli per educarli: «Se veniamo incriminati noi, lo stesso trattamento dovrebbe essere riservato a molti genitori».



I due si sono mostrati in parte pentiti e il giudice ha condannato la coppia a soli 30 giorni di carcere e al pagamento di una multa di poco più di 600 euro. Della serie “qualche schiaffo non ha mai fatto male a nessuno”. Contro la decisione del giudice si sono scagliati diversi magistrati e lo psicologo infantile Unni M. Heltne: «Provocare del dolore ai bambini non è mai un bene. Figuriamoci quando ci troviamo di fronte a una follia ingiustificata».