Barroso in Goldman Sachs, Bruxelles apre un'inchiesta

Barroso
di David Carretta
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Settembre 2016, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 14:55
STRASBURGO Il futuro di José Manuel Barroso come advisor di Goldman Sachs sulla Brexit è stato messo in discussione ieri, dopo che il suo successore alla testa della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha chiesto di verificare se il suo contratto - peraltro irrobustito dalla nomina a presidente non esecutivo di Goldman Sachs International - è conforme agli standard di «onestà e delicatezza» che devono rispettare tutti gli ex membri dell'esecutivo Ue.

La decisione di Juncker è senza precedenti e si iscrive in una nuova strategia per rispondere al malcontento dei cittadini nei confronti dell'Unione Europea. «Vogliamo rovesciare la nozione secondo cui l'Europa va a letto con le multinazionali» non europee, spiega una fonte comunitaria. La richiesta ad Apple di rimborsare 13 miliardi di tasse non pagate in Irlanda e la marcia indietro della Commissione sul tetto di 90 giorni di roaming gratuito rientrano nella stessa strategia. Barroso, che ha presieduto la Commissione negli anni della crisi e dell'austerità, e Goldman Sachs, che alcuni funzionari europei non esitano a definire «la piovra del capitalismo», offrono a Juncker un'occasione di ripulire la propria immagine, alla vigilia del suo discorso sullo stato dell'Unione domani all'Europarlamento. Simbolicamente Juncker ha già declassato lo status protocollare del suo predecessore, che d'ora in poi sarà trattato come un lobbista.

IL CARTELLINO
«Barroso sarà ricevuto dalla Commissione non come ex presidente, ma come un rappresentante di interessi e sarà sottomesso alle stesse regole» previste per le lobby, ha scritto Juncker in una lettera al mediatore europeo, Emily O'Reilly, che ha rilanciato il caso la scorsa settimana chiedendo chiarimenti alla Commissione. Barroso sarà costretto ad iscriversi nel registro delle lobby, a portare un cartellino di riconoscimento e a sottoporsi ai controlli di sicurezza. Commissari e funzionari renderanno pubblici su internet gli incontri con l'ex presidente. Juncker inoltre ha chiesto a Barroso chiarimenti sulle sue responsabilità e dettagli del suo contratto, che saranno analizzati dal comitato etico della Commissione per verificare l'obbligo di «onestà e delicatezza» previsto dall'articolo 245 del Trattato.

La Commissione riconosce che Barroso non ha violato alcuna regola accettando l'incarico di presidente di Gsi. Altri commissari prima di lui Mario Monti, Peter Sutherland sono stati advisor della banca d'affari Usa.

CODICE DI CONDOTTA
Il codice di condotta attuale, rafforzato proprio dall'esecutivo Barroso per evitare conflitti di interesse, consente agli ex della Commissione di passare al settore privato 18 mesi dopo la fine dell'incarico. «Goldman Sachs e il Signor Barroso hanno rispettato tutte le regole legali applicabili e i più alti standard etici», ha risposto Goldman. A luglio, la banca aveva spiegato che la nomina «non aveva nulla a che fare con l'esito del voto sulla Brexit» e che aveva «sostenuto pubblicamente» la permanenza del Regno Unito nell'Ue. Ma la tempistica dell'annuncio dell'assunzione (pochi giorni dopo il referendum britannico) aveva provocato enormi polemiche e spinto alcuni funzionari Ue a lanciare una petizione anti-Barroso.

Secondo O'Reilly, «la mossa di Barroso ha generato preoccupazione in un momento molto difficile per l'Ue, in particolare per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni». Inizialmente Juncker si era mostrato discreto, salvo cambiare linea dopo le critiche dei media. «Che Barroso lavori per una banca non mi disturba. Ma per quella, mi pone un problema», ha detto Juncker il 31 luglio al quotidiano belga Le Soir. «Se fosse stata Commerzbank nessun problema», spiega ora un'altra fonte. Ma il fatto che Juncker collabori strettamente con personalità che hanno lavorato per Goldman solleva il sospetto di una strumentalizzazione. Monti è stato nominato consigliere per le risorse del bilancio Ue. Il presidente della Bce, Mario Draghi, non è mai stato criticato. Juncker ha perfino inserito un ex Goldman, il commissario alla Ricerca Carlos Moedas, nella sua squadra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA