La vignetta pubblicata da Charlie Hebdo su Aylan Kurdi, il bimbo morto in un naufragio le cui immagini su una spiaggia turca hanno scioccato il mondo, «è inumana e immorale», tuona il padre del piccolo, Abdullah Kurdi.
«Oggi sono più triste di quando ho perso lui e la mia famiglia», dice citato dai media curdi. Il genitore paragona la vignetta del magazine satirico all'atto dei «terroristi e criminali di guerra che uccidono persone innocenti e le costringono a lasciare il proprio Paese».
Nella vignetta, del direttore di Charlie Hebdo, si vede un migrante, con la faccia da maiale, che rincorre una ragazza. Sotto, c'è scritto: «Cosa sarebbe diventato il piccolo Aylan se fosse cresciuto? Molestatore di sederi in Germania».
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